Il ripristino delle vasche presenti nell’area antistante la Concattedrale è il primo atto della più ampia programmazione che vedrà il Comune di Taranto e l’Arcidiocesi insieme per valorizzare e promuovere il capolavoro di Giò Ponti.
Il sindaco Rinaldo Melucci e l’arcivescovo Filippo Santoro hanno oggi, sul sagrato della chiesa che celebrerà quest’anno il 50esimo anniversario della sua inaugurazione, un accordo che traccia un percorso serrato di interventi, contestuali alle celebrazioni della ricorrenza. «Stiamo lavorando affinché la Concattedrale assuma pienamente il suo ruolo di icona – ha spiegato il primo cittadino –, recuperando la memoria della centralità di questo luogo. Vogliamo che diventi la nostra piccola Sagrada Família, che sia per Taranto ciò che quell’opera ha rappresentato per Barcellona quando nel ’92 la città ripartì con i giochi olimpici: non fu un caso allora, non lo sarà per Taranto che guarda con trepidazione al traguardo dei Giochi del Mediterraneo».
La Concattedrale, come ricordato dall’arcivescovo Santoro, è uno dei monumenti più importanti del ‘900 italiano, tra le opere più rappresentative del genio di Ponti, quasi un suo testamento professionale. Un tempio religioso che è compendio di un intero territorio, con la vela al posto del campanile che tornerà a specchiarsi nelle vasche.
Oltre questo intervento, infatti, l’amministrazione Melucci si farà carico anche del rispristino dell’illuminazione della facciata a vela, condizione indispensabile per creare l’effetto del riflesso anche nelle ore notturne. Complessivamente, il Comune si occuperà di riqualificare l’intera area circostante.
L’accordo firmato da Melucci e Santoro, tuttavia, riprende e amplia i termini di una precedente intesa sottoscritta da Arcidiocesi, Politecnico e Soprintendenza (questa mattina era presente anche la soprintendente Maria Piccarreta), sempre finalizzata alla promozione della Concattedrale, del suo artefice monsignor Guglielmo Motolese e del progettista Giò Ponti, con una serie di mostre, convegni e pubblicazioni.
Il 2020, inoltre, potrebbe essere l’anno della cittadinanza onoraria per il celebre architetto. È stato proprio il sindaco Melucci ad annunciarlo, ringraziando i consiglieri comunali per aver approvato la modifica al regolamento che ne permetterà la concessione postuma, fino a oggi non prevista.