Questa notte, gli agenti del Commissariato di Taranto hanno intercettato, sulla S.S. 106 un’autovettura sospetta con due uomini residenti nella provincia di Bari.
I due non sono riusciti a fornire risposte credibili circa la loro presenza nella zona tanto da indurre gli agenti ad approfondire il controllo. Così, nel bagagliaio della loro auto, è stato trovato, un borsone di tela, che conteneva un ingente quantitativo di datteri di mare, verosimilmente pescati poco tempo prima. Sul posto sono poi intervenuti i militari della Guardia Costiera di Taranto, con i quali si poi è proceduto al sequestro del prodotto ittico per un peso complessivo di circa 25 kg.
Cos’è il dattero di mare
Il dattero di mare (Lithophaga lithophaga) è un mollusco bivalve della famiglia Mytilidae. Si insedia all’interno di rocce calcaree o conchiglie più grosse corrodendole mediante delle secrezioni acide che secerne da apposite ghiandole. La sua crescita è estremamente lenta, e per raggiungere la lunghezza di 5 cm, sono necessari da 15 ai 35 anni.
Inquinamento ambientale in concorso
Per i due uomini è scatta la denuncia di libertà per inquinamento ambientale in concorso.
Infatti, come è noto, l’habitat del “dattero di mare” è costituito dalle scogliere, all’interno delle quali cresce e si sviluppa. Pertanto, per poterli poi pescare, è necessario frantumare interi tratti di scogliera con conseguenti danni irreversibili all’intero ecosistema marino.
I datteri sono stati poi distrutti.