Ai bambini si insegna a far la pace sin da piccoli; nelle classi si insegna che la storia è segnata dalle guerre; i nonni raccontano i disastri degli anni dei bombardamenti eppure sembra che gli uomini non ne traggano insegnamenti e nel 2022 ci ritroviamo ancora una volta a chiedere a gran voce “pace” per una guerra che, in quanto tale, è insensata.
Gli alunni e gli studenti dei tre gradi dell’Istituto comprensivo “Galileo Galilei” di Taranto hanno realizzato una serie di iniziative-appello alla pace all’indomani dell’inizio della guerra tra Russia e Ucraina.
“Si sono chiesti e ci hanno chiesto il perchè. Nei loro volti c’è la paura e c’è il dolore: sentono e vedono scene di bambini come loro costretti a fuggire dalle loro terre, dalle loro case, dai loro affetti, uccisi dalle bombe – spiega la dirigente Antonietta Iossa -.
Così abbiamo cercato con loro di ripercorrere tutte le strade della pace e i lavori che ne sono scaturiti sono semplici, ma carichi di significato. E non pensiamo solo ai bambini ucraini, ma anche a tutte quelle terre che da anni vivono nella guerriglia civile che sembra non fare quasi più notizia. a loro va il nostro pensiero, la nostra preghiera, la nostra accoglienza”.
Mani colorate in aria che gridano “no alla guerra”, disegni con simboli di pace che tappezzano i plessi dei tamburi, cartelloni che ricordano la storia e la voglia di non riviverla, un grande puzzle del mondo e delle bandiere di tutti gli stati e un video che è la strada lunga 6.000 km per raggiungere l’Ucraina.
“Strappiamo la guerra e seminiamo la pace”: questo l’appello della classe 2A della scuola primaria del plesso Giusti che accompagna questi giorni di riflessione in cui i bambini e i ragazzi tarantini stanno imparando che Pace non è solo il contrario di guerra, non è solo uno spazio temporale tra due guerre, ma è la legge della vita.