La Regione Puglia ha pubblicato il report sui risultati relativi all’impatto dell’operato regionale nel contrasto alla violenza su donne e minori. Il report è stato redatto dall’Ufficio statistico regionale e dal “Servizio minori, famiglie e pari opportunità e tenuta registri” che monitora gli accessi delle donne vittime di violenza ai centri antiviolenza e alle case rifugio.
I dati regionali contano 2258 nuovi accessi nel 2022, numero leggermente inferiore rispetto a quello dell’anno precedente, 2276. Per quanto riguarda Taranto, i dati sono quelli del centro antiviolenza “Sostegno Donna”, unico autorizzato dalla Regione, costantemente sostenuto dall’amministrazione Melucci e affidato alle associazioni “Alzàia Onlus” e “Sud Est Donne”, attive da più di quindici anni nel contrasto al fenomeno della violenza maschile sulle donne nel territorio di Taranto.
I dati del centro antiviolenza Sostegno Donna
Negli ultimi tre anni, il numero di accessi al centro è stato pari a 396. Sempre negli ultimi tre anni, il centro in sinergia con i servizi preposti, ha messo in protezione in strutture a indirizzo segreto 24 donne con 15 minori. Analizzando i dati cittadini più nello specifico, il 90,5 % delle donne che si rivolgono al centro antiviolenza è di nazionalità italiana, il 3,3% proveniente da paesi europei e il 6,2% da paesi extra europei.
«Le operatrici, dalle psicologhe alle assistenti sociali, passando per le avvocatesse, le educatrici e le mediatrici culturali – il commento dell’assessore ai Servizi Sociali Gabriella Ficocelli – attraverso un programma di sensibilizzazione e promozione, e grazie a una conoscenza profonda e a una formazione continua legate alle problematiche della violenza di genere, lavorano h24 per intervenire, gestire e cercare di risolvere prontamente i casi che si presentano. La donna maltrattata, infatti, ha bisogno di uno spazio protetto in cui sentirsi accolta, ascoltata, creduta e non giudicata, ha bisogno di tempo per prendere coscienza di quanto le sta capitando, ma soprattutto ha bisogno di operatrici formate che possano aiutarla alla fuoriuscita dalla violenza».
Il centro “Sostegno Donna” offre servizi come accoglienza telefonica e diretta, informazioni e consulenza legale, sostegno e consulenza psicologica, consulenza sociale, accompagnamento nella ricerca di un inserimento lavorativo o abitativo, affiancamento nella fruizione dei servizi e nelle procedure amministrative, gruppi di sostegno e di auto-aiuto, ospitalità nelle case rifugio, progetti con le donne, tutti fruibili in maniera completamente gratuita. I centri antiviolenza, partendo dalle scuole, promuovono cultura e formazione a vari livelli per sensibilizzare, promuovere e prevenire la violenza maschile sulle donne.
«Ringrazio le operatrici del centro, le assistenti sociali, le psicologhe e il personale amministrativo dell’assessorato ai Servizi Sociali – ha concluso Ficocelli – che permettono a questa struttura di lavorare in sinergia, sostenendo sempre tutte le iniziative poste in essere. Come ripetiamo spesso, “non diventiamo complici della violenza, ma diamo voce a chi una voce non ce l’ha”: possiamo farlo ogni giorno, chiamando il 1522 o rivolgendoci ai recapiti del centro antiviolenza (3271833451 – 3317443573) a ogni ora».