Alla metà del proprio mandato l’Amministrazione Melucci ha già portato a termine la gran parte degli impegni programmatici o avviato le principali trasformazioni strutturali della macchina comunale, del sistema delle società partecipate, della rete di servizi ai cittadini e alle imprese, dell’organizzazione urbana, dell’immagine stessa della città.
Negli ultimi due anni l’Amministrazione ha tentato inoltre di colmare il deficit di pianificazione esistente in diversi settori della vita istituzionale, posizionando Taranto all’avanguardia dei requisiti previsti dagli ordinamenti regionale, nazionale e comunitario per l’accesso a finanziamenti e progetti volti alla rigenerazione urbana e alla diversificazione produttiva. Una prima risalita di Taranto nelle classifiche per la qualità della vita nel Paese non è dunque un caso.
Un nuovo modello organizzativo
Questa progressiva transizione verso un nuovo modello organizzativo della città, verso un rapporto dinamico tra pubblico e privato, verso un recupero del senso di comunità e di appartenenza, verso il comune obiettivo di una Taranto moderna, sostenibile, circolare, coesa, appagata, incline al bello, reattiva nei confronti dei cambiamenti del mondo, dell’ecosistema naturale e del clima come del mercato e delle sovrastrutture internazionali, in una parola una Taranto resiliente, ha tenuto si qui conto dei 17 obiettivi fissati dall’Agenda 2030 dell’Onu per lo sviluppo sostenibile, con un particolare focus sull’undicesimo che si propone di “Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili”.
Ecosistema Taranto
E questa strategia complessiva di governo e di trasformazione, tutti i piani amministrativi e le azioni del Comune di Taranto trovano oggi una compiuta rappresentazione nel set di delibere denominato “Ecosistema Taranto”, che orienterà d’ora in avanti la selezione e la costruzione di tutti gli atti, dei finanziamenti e della qualità dei servizi dell’ente civico, anticipando una tendenza ormai tracciata dal “green new deal” italiano ed europeo. La struttura tecnica che sovrintenderà a questa transizione è denominata “Urban Transition Center” ed avrà sin da subito il compito di varare una matrice scientifica che, sulla scorta dei dati raccolti ed elaborati con il contributo di Istat ed Asvis, monitorerà i progressi della città e del suo modello di governo.
Le azioni strategiche
Ecosistema Taranto agirà inizialmente secondo 4 azioni strategiche, ricavate dall’analisi delle reti sensibili della nostra comunità, come evidenziate dal lungo e articolato processo di partecipazione popolare che lo scorso mese di giugno ha partorito il primo Documento Programmatico Preliminare cittadino dopo decenni. La presentazione in dettaglio di questa ambiziosa strategia di transizione ecologica, economica ed energetica per far diventare Taranto una città resiliente entro il 2030 e la declinazione pratica delle prime 4 azioni amministrative verranno illustrate ad Autorità, organizzazioni, associazioni e cittadini in una due giorni presso il Teatro Comunale Fusco i prossimi 9 e 10 gennaio. Mentre il prossimo 31 gennaio verrà siglata la convenzione con Asvis sul supporto al monitoraggio della medesima transizione.
Il commento del Sindaco
“Si sta aprendo un decennio di grandi sfide e di grandi eventi per la città, per i nostri giovani, per il nostro sistema socio-economico e culturale – commenta il Sindaco Melucci – ci faremo trovare tutti insieme pronti e al termine di questa transizione sarà tutta un’altra Taranto”.