“Con il nuovo anno sono cambiate le regole europee sulla pesca: il taglio del 10% delle giornate in mare dei pescatori a strascico a partire dal primo gennaio 2020 rischia di ridurre del 40% la produzione ittica nazionale a tutto vantaggio dell’export, soprattutto extra Ue. Come sappiamo i nostri pescatori non si sono mai tirati indietro di fronte ai sacrifici chiesti in passato per preservare gli stock. Tra il 2010 e il 2017 il numero delle imbarcazioni è diminuito da oltre 17.000 a circa 12.000, mentre tra il 2006 e il 2014 le catture sono diminuite del 44%. In questo contesto, è un grande passo falso procedere a ulteriori limitazioni in seguito a discussioni prese a porte chiuse. È troppo facile pensare di salvare i nostri oceani colpendo sempre i pescatori, mentre invece quando si tratta di fermare i sussidi alle fonti fossili e ridurre l’inquinamento si trovano sempre mille eccezioni. E’ l’ora che la politica dei due pesi e due misure finisca”, così in una nota l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle Rosa D’Amato.
“Ritengo molto grave la scelta della Commissione europea di introdurre ulteriori disposizioni sullo sforzo della pesca nell’Adriatico senza chiamare in causa il Parlamento europeo, bensì utilizzando la scorciatoia offerta dalla Commissione generale per la pesca nel Mediterraneo. Coinvolgere il Parlamento, ad esempio attraverso un altro piano pluriennale, avrebbe senz’altro favorito un dibattito democratico e trasparente e il coinvolgimento di tutte le parti sociali, permettendoci inoltre di poter discutere eventuali misure di sostegno economico. Trasparenza che invece è preclusa in Consiglio, come ben evidenziato dalla recente raccomandazione del Mediatore europeo, sulla scorta della quale ho recentemente presentato un’interrogazione alla Commissione”, conclude D’Amato.