In un clima di viva cordialità si è tenuto un primo incontro tra la Presidenza del Tribunale di Taranto e una rappresentanza del nuovo Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Taranto.
Vi hanno partecipato la Dottoressa Anna De Simone, Presidente facente funzione del Tribunale di Taranto, il Dottor Pompeo Carriere, Presidente Sezione GIP/GUP, il Dottor Giuseppe Licci, Presidente Prima Sezione Penale, e la Dottoressa Patrizia Todisco, Coordinatore Seconda Sezione Penale.
Su delega del presidente Fedele Moretti, impossibilitato a partecipare per un improvviso e improrogabile impegno istituzionale fuori sede, la delegazione del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Taranto è stata composta, dal Vicepresidente Antonio Altamura, il Past Presidente Rosario Levato, il Consigliere Vincenzo Monteforte e il Tesoriere Francesco Tacente.
Nel corso dell’incontro la delegazione dell’Ordine, nell’esclusivo interesse dell’Avvocatura, degli operatori di giustizia e dei cittadini, ha portato all’attenzione diverse problematiche afferenti il miglioramento delle attività del Tribunale Collegiale e Monocratico e quelle del Giudice di Pace, riscontrando la massima disponibilità da parte dei rappresentanti della Magistratura a instaurare un rapporto proficuo e collaborativo al fine di risolvere i problemi quotidiani che vivono gli operatori della giustizia.
L’incontro rientra nel proposito del nuovo Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Taranto di essere ancora più presente nel Tribunale per soddisfare le esigenze degli Avvocati, restituendo così dignità al ruolo del difensore.
Riguardo le attività del Tribunale Collegiale Monocratico si è chiesto un maggiore rispetto del protocollo per la gestione delle udienze penali: inizio e fine processi, ordine di chiamata dei processi con fasce orarie e, infine, numero prestabilito di processi da trattare.
Entrando nel merito delle criticità sono state segnalate l’orario di inizio del Processi del Tribunale Collegiale, la chiusura delle udienze dibattimentali del Tribunale Collegiale e Monocratico, una udienza “filtro” e a seguire non più di cinque processi da istruire o discutere.
È stata chiesta altresì l’applicazione delle fasce orarie di chiamata anche per l’udienza dibattimentale, come già avviene nell’udienza preliminare, possibilmente con l’affissione dello statino fin dal giorno precedente, tenendo in considerazione il numero dei processi da trattare (possibilmente non più di venti), il numero dei testimoni da escutere per ogni processo e il numero dei difensori impegnati nelle discussioni.
Riguardo il Giudice di Pace si è fatto notare come attualmente le udienze abbiano un massimo di 35 processi tra prime udienze, istruttorie e discussioni. In questa situazione le maggiori criticità avvengono nella chiamata delle prime udienze, quelle nelle quali normalmente deve essere esperito il tentativo obbligatorio di conciliazione. Questo porta sistematicamente al notevole prolungamento dell’intera udienza con pregiudizio per i successivi processi che devono essere istruiti e/o discussi e, quindi, sull’orario di chiusura delle udienze.
Per questo la delegazione del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati ha proposto il reinserimento delle due udienze straordinarie che andrebbero dedicate solo alle prime udienze, nelle quali verrà esperito il tentativo di conciliazione, e alle remissioni di querele.
Relativamente alle udienze istruttorie e/o di discussione, inoltre, è stato chiesto di inserire non più di 15 processi.
È stata presentata, infine, l’esigenza di sospendere le udienze nel periodo feriale, dal 20 luglio al 7 settembre.