“In questi primi due anni di amministrazione ci siamo occupati di rimettere in sesto la macchina comunale, di pianificare le infrastrutture e i cantieri che mancavano da troppo tempo, di riprogrammare nel verso dell’efficienza i servizi municipali, di attrarre grandi eventi e di far tornare autorevole la città, di agire progressivamente per il decoro e la sostenibilità di tutti i quartieri, di porre le condizioni di un diverso sviluppo e di migliori opportunità di lavoro, specie per i più giovani”.
Ha dichiarata il primo cittadino di Taranto a margine dei lavori effettuati dall’amministrazione in questi anni.
Taranto una delle città resilienti d’Europa
“Insomma, si è avviato il percorso per rendere Taranto una delle città resilienti d’Europa. E continueremo su questa strada, consci delle difficoltà e di quanto si debba ancora costruire, ma anche incuranti dei disfattisti e di chi vuole a tutti i costi tenere ancora al palo la nostra bellissima città. Ed oltre all’obiettivo di aderire al network delle città resilienti, lavoriamo perché presto Taranto possa orgogliosamente candidarsi a nuova capitale “green” d’Europa. Non è un azzardo, non è un’utopia, è la realtà dietro ogni singolo atto di questa Amministrazione comunale.”
Cosi il Sindaco di Taranto Rinaldo Melucci.
Melucci: “Lavoriamo perché presto Taranto possa orgogliosamente candidarsi a nuova capitale “green” d’Europa
“Ora desideriamo rafforzare questa strategia, puntando ad includere nella nostra azione di governo i “17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile” (Sustainable Development Goals, SDGs), che fanno parte dell’Agenda 2030 per le persone, il pianeta e la prosperità di cui si è dotata l’ONU.
Siamo convinti che la Taranto che sarà, quella che giorno per giorno sta prendendo forma e non è più soltanto un bel pensiero politico, dovrà affrontare e vincere innanzi tutto le sfide sulla disuguaglianza, sulla tolleranza, su di un benessere diffuso, sulla sostenibilità, sul cambiamento climatico, sullo scadimento dei livelli di istruzione, ecc.
Per farlo non lesineremo sforzi e risorse, parleremo al mondo intero di questo cambio di pelle per Taranto, attraverso iniziative di carattere sempre più internazionale.
A lungo Taranto è stata l’emblema di un insuccesso, del nostro modo arrogante di stare al mondo. Noi vogliamo che diventi uno dei simboli mondiali di un nuovo sviluppo sostenibile, l’apripista di un equilibrio che dobbiamo consegnare ai bambini che nasceranno nel 2030 nel nostro Paese”.