«Il Comune di Taranto, dopo le note vicende di crisi politica, si appresta a vivere un momento di ripresa, caratterizzato dalla voglia di costruire reali opportunità di sviluppo economico, sociale e culturale.» Lo dichiara Mattia Giorno, responsabile delle politiche europee del Partito Democratico di Taranto.
«È infatti noto – spiega Giorno – l’interesse che accomuna le parti politiche di maggioranza, ossia quello di provare a segnare un margine di differenza che consenta a Taranto di diventare città alternativa, di progresso e innovazione.
Come Partito Democratico, riteniamo sia necessario ragionare in tale ottica anche in relazione alle politiche e alle questioni europee. Le buone pratiche amministrative e sociali presenti in altre realtà d’Europa (frutto degli ampi dibattiti politici) sono infatti spesso oggetto di analisi, al fine di renderle pratiche aperte e da imitare: Taranto non può perdere questa occasione. Occorre quindi immaginare l’Unione europea come contenitore di concrete opportunità dal quale attingere il meglio a disposizione, così che la nostra città non resti indietro. Tutti costantemente parlano delle risorse che l’Europa mette in campo, con particolare riferimento ai bandi pubblicati dalla Commissione europea e ai quali l’attuale amministrazione ha più volte fatto riferimento (cosa molto positiva e lodevole). L’Unione europea è infatti un eccezionale luogo per mettere in pratica progetti, per provare a realizzare qualcosa che abbia un impatto positivo e che sia del tutto, o quasi, a costo zero.
Riteniamo sia infatti utile che si continui a lavorare in tale ottica, cosicché il Comune di Taranto possa continuare a usufruire di queste risorse e progettare concreti modelli di sviluppo, di innovazione o, anche più semplicemente, di adeguamento delle condizioni esistenti.
Per fare ciò, serve che si riapra un costruttivo dibattito politico in materia, che superi personalismi e gossip e che si concentri sulla politica vera.
Quando una città punta alla rinascita – conclude Giorno – smette di lamentarsi e si rimbocca le maniche per lavorare seriamente; mette da parte le polemiche sterili, supera i pregiudizi e collabora con l’amministrazione con idee e progetti realizzabili, dimostrando che oltre interessi di parte esiste anche un interesse comune.»