Avevano messo in piedi una piazza di spaccio per soddisfare le richieste di tanti giovanissimi che, ogni sera, animano la movida tarantina. Ma i protagonisti della vicenda non sono i soliti pregiudicati dal curriculum criminale di spessore e i luoghi non sono le consuete zone degradate dei sobborghi cittadini. In questo caso ci troviamo di fronte a giovani incensurati e il luogo dello smercio della sostanza stupefacente è il centro di Taranto.
Il copione, purtroppo, è quello che gli agenti conoscono molto bene: un continuo andirivieni, in questo caso soprattutto di giovanissimi, che entrano nel palazzo per uscirne dopo pochi minuti allontanandosi frettolosamente. È il segnale che, con ogni probabilità, all’interno di quel condominio si è annidata una nuova cellula dedita allo smercio di sostanze stupefacenti.
Individuati i luoghi e i protagonisti dell’attività illecita, il lavoro degli agenti si concentra sui loro spostamenti, al fine non tralasciare alcun particolare potenzialmente determinante per garantire il buon esito dell’operazione. Nel corso di tale attività, i poliziotti notano che, con inconsueta abitualità, evidentemente frutto di una prassi operativa abbondantemente collaudata, un giovane, a bordo di una utilitaria bianca, è solito fare la spola tra l’abitazione di residenza del complice e l’appartamento. Una pattuglia raggiunge l’abitazione di residenza dell’altro giovane, mentre le altre vanno in una via centrale ove si appostano in attesa dell’arrivo del presunto pusher.
Ai poliziotti appostati non sfugge una circostanza anomala: un’autovettura si ferma davanti al portone dello stabile e il conducente scatta una fotografia. Con ogni probabilità si tratta di una vedetta che vuol rendersi conto della situazione per dar campo libero ai complici. Scattano, immediati, gli accertamenti per identificare l’uomo.
Dopo poco, giunge il giovane a bordo dell’utilitaria bianca che, in tutta fretta, si precipita verso l’abitazione ma trova ad attenderli, sul pianerottolo, i poliziotti. Un timido tentativo di giustificare la propria presenza sul posto ma gli agenti gli trovano addosso le chiavi che aprono la porta di quell’appartamento. Nel frattempo i colleghi stanno procedendo a perquisire l’abitazione di residenza dell’altro giovane, ove non viene trovato nulla. Insieme a lui, si spostano nell’appartamento per proseguire nelle operazioni.
Una volta aperta la porta, gli agenti si trovano di fronte numerosi involucri in cellophane trasparente contenente verosimilmente della marijuana. All’interno dell’appartamento, all’esito della perquisizione, vengono rinvenuti 10 involucri in carta contenenti sostanza stupefacente del tipo hashish, per un peso complessivo di circa 400 grammi, unitamente ad altre 9 buste sottovuoto e due contenitori in plastica, con all’interno 900 grammi circa di sostanza stupefacente del tipo marijuana. I poliziotti trovano anche una bilancia elettronica di precisione, un grinder e una macchina per sigillare sottovuoto oltre a tanti soldi, tante banconote anch’esse, come la sostanza stupefacente, confezionate sottovuoto all’interno di involucri in cellophane. Si tratta di più di 5.000 euro in banconote di vario taglio.
La perquisizione viene estesa anche all’autovettura ove gli agenti rinvengono un involucro in cellophane trasparente contente circa 3 grammi di marijuana, una dose di hashish da circa 1 grammo e numerosi contenitori in plastica vuoti ma il cui odore è segno inequivocabile di quello che era il loro contenuto, oltre ad un somma di denaro pari a euro 150. Per i due è inevitabile l’arresto per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti in concorso.
Ma gli agenti riescono anche ad identificato il terzo complice, il “fotografo”. Si tratta di un tarantino anche lui privo di precedenti. Scatta anche nei suoi confronti una perquisizione presso la sua abitazione che consente di rinvenire e sequestrare un bilancino elettronico di precisione, un grinder (utilizzato per lo sminuzzamento della sostanza stupefacente) e ritagli trasparenti in cellophane utilizzati presumibilmente per il confezionamento della sostanza stupefacente. Il giovane viene deferito in stato di libertà per il medesimo reato contestato ai complici.