“Fra una settimana, il 30 settembre, circa 700 lavoratori dell’indotto ex ILVA potrebbero restare senza lavoro.” A lanciare l’allarme è Renato Perrini.
“La tanto vituperata politica – spiega il consigliere regionale di Direzione Italia – una volta tanto sta tentando di trovare una soluzione con le uniche armi a disposizione: fare da mediazione fra i nuovi proprietari, Acelor Mittal, e le parti sociali. Insomma, tutti coloro che possono mettere in campo azioni idonee a non aggravare una crisi industriale che sembra allargarsi a macchia d’olio. Nei giorni scorso ho anche allertato il prefetto di Taranto, Antonella Bellomo, perché anche il governo nazionale faccia la sua parte e sia pronto a fronteggiare una mobilitazione di centinaia di operai disperati
Per questo oggi la speranza, per altro trasversale politicamente parlando, era quella di avere in Commissione la presenza della proprietà e di altre parti sociali proprio per cercare insieme delle soluzioni. La loro assenza è stata davvero un brutto presagio… un segno di disattenzione verso i consiglieri regionali, ma ancor peggio nei confronti di tanti disperati che chiedono solo di poter continuare a lavorare. Per altro sarebbe stato opportuno chiarire anche il mancato inserimento della salvaguardia dei posti di lavoro nei nuovi contratti di appalto.
La società ha preso tempo e insieme a Confindustria ha chiesto di rinviare alla prossima settimana l’incontro. Praticamente quando i dipendenti si ritroveranno già in mezzo alla strada e, forse, sarà già troppo tardi.
Ringrazio l’assessore Borraccino per la sua attenta e pronta presenza – conclude Perrini, ma a questo punto è importante che all’incontro partecipi anche il presidente Michele Emiliano. Vogliamo sentire dalla sua voce qual è la sua vera posizione e cosa davvero intende fare per evitare i licenziamenti”.