«Questa volta l’Isola Madre è riuscita a mettere d’accordo i suoi tanti figli intorno ad un ambizioso progetto di rinascita che sembrava impossibile anche solo immaginare fino a pochi anni fa.» Lo dichiara Augusto Ressa, Assessore all’urbanistica e mobilità del Comune di Taranto.
«I magnifici palazzi sulla via Duomo e quelli con affaccio sul Mar Grande, custodi e testimoni di una storia per troppo tempo dolorosamente interrotta – spiega l’Assessore Ressa, ritorneranno a vivere e a far risuonare le loro voci, dopo decenni di mortificante silenzio.
Il programma di interventi elaborato dall’Amministrazione Melucci in base alla Legge 20/2015 che destina a Taranto risorse per un importo di oltre 122 milioni di euro, approvato nella seduta di Consiglio Comunale del 19 giugno, puo’ essere inteso come una vera e propria trasfusione di vita in un corpo pressocchè esangue. Il principesco Palazzo D’Ayala con i suoi raffinati allestimenti ottocenteschi, il Palazzo Carducci, elegante dimora del 6/700, con il suo salone delle feste scintillante di specchiere e di cornici dorate che attendono di accogliere nuovamente i dipinti del Fracanzano, il Palazzo De Bellis con i suoi soffitti carenati che esibiranno come una volta le stupefacenti tele del Carella, e tanti altri, torneranno a risplendere, vivificati da nuove destinazioni d’uso, in un progetto di rigenerazione che coinvolgerà anche gli spazi esterni.
Il programma Melucci riguarda infatti anche il lungomare sul Mar Piccolo, le piazze, le strade, comprese tutte le reti di sottoservizi, in un quadro completo di interventi pubblici destinato ad attrarre e sostenere l’investimento dei privati, che già guardano con sempre maggiore fiducia, superando la tradizionale timidezza e diffidenza, al cuore antico di Taranto.
In attesa di completare gli ultimi passaggi del complesso iter procedurale che consentirà di convogliare a Taranto le risorse finanziarie per la completa attuazione del progetto, l’Amministrazione Melucci, apre già un cantiere pilota su di un tratto delle mura aragonesi che cingono lungo il Mar Grande l’Isola Madre.
E’ questo – conclude l’Assessore Ressa – il primo, significativo e simbolico momento di avvio delle amorevoli, filiali cure che questa città destina alla sua Madre Isola.»