È un’azienda nuova, quella che si lascia alle spalle il primo quadrimestre del 2019, entrando in una fase di ulteriore cambiamento che avverrà toccando tappe cruciali.
Dopo nemmeno un anno dall’insediamento dell’attuale Consiglio d’Amministrazione, AMIU S.p.A. Taranto ha intrapreso pienamente un percorso di normalizzazione finanziaria e amministrativa che le garantirà la forza necessaria per affrontare il suo nuovo corso industriale. Un elemento è stato fondamentale, in tal senso, frutto del cambio di passo impresso dal presidente Carloalberto Giusti e dalla sua visione di governance che ha portato in riva allo Jonio un efficace modello di gestione: l’introduzione del bilancio di previsione. «È uno dei risultati più importanti di questi ultimi mesi – ha spiegato il presidente –, perché mette l’azienda nelle condizioni di attuare una costante e attenta pianificazione della spesa, di calibrare meglio l’ordinario, lasciando poco spazio all’emergenza. Dovevamo restituire equilibrio alla gestione e lo abbiamo fatto, era una necessità avvertita dal Socio Unico e anche dal Consiglio d’Amministrazione, atto propedeutico alla stagione della ripartenza industriale».
Che è quella che si inaugurerà presto e che si fonderà proprio sulla nuova architettura aziendale proposta da Giusti. Elementi qualificanti saranno i presidi di legalità, globalmente individuati come motori del buon andamento delle imprese: maggiori controlli che definiscono la reputazione aziendale. «Abbiamo già avviato le attività dell’ufficio di internal audit – ha aggiunto il presidente – e stiamo lavorando all’individuazione delle professionalità necessarie per istituire l’ufficio di compliance. Si tratta di due elementi fondamentali per riorganizzare il modello gestionale di AMIU, che si aggiungeranno alle strutture già operative, come l’organismo di vigilanza e il responsabile per la prevenzione della corruzione e la trasparenza. Immaginiamo una società pienamente operativa, capace di ottimizzare le risorse già disponibili e creare i presupposti per ampliare le sue capacità».
In una frase, il piano industriale dell’AMIU del futuro. Un tema caro a Giusti e all’intero CdA, che si basa principalmente su due pilastri: l’impiantistica e l’avvio del nuovo contratto di servizio.
La realizzazione di nuovi impianti è un percorso intrapreso e sviluppato con il fondamentale e irrinunciabile sostegno del Comune di Taranto. «La procedura avviata con la Regione – le parole di Giusti –, è a buon punto e coinvolge anche l’Ager, che scrivendo il piano regionale dei rifiuti ha dato indicazioni precise sulle urgenze impiantistiche, coinvolgendoci. Nel frattempo stiamo completando il revamping dell’impianto di selezione dei rifiuti “Pasquinelli”, che contiamo di riattivare entro l’anno».
Per quanto riguarda il nuovo contratto di servizio, il lavoro a quattro mani tra Socio Unico e AMIU sta producendo gli effetti sperati. Attualmente si sta affinando la parte economica, mentre il disegno del nuovo sistema di raccolta differenziata dei rifiuti (che entra nel contratto come parte significativa) è ormai pronto. «Ampliare il servizio di raccolta differenziata è la vera sfida di azienda e Comune – ha concluso il presidente –, sia in termini industriali, sia in termini culturali. Taranto merita questa ventata di novità, merita un investimento sulla civiltà delle sue popolazioni, è soprattutto pronta per affrontare questo cambiamento».