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Nonostante il blocco totale imposto dall’attuale governo verso ogni forma di pubblicità al gioco d’azzardo, i cui dettagli sono contenuti nell’articolo 9 del tanto discusso Decreto Dignità, il settore del gaming virtuale e delle attività videoludiche sembra continuare la propria ascesa, complice la maggiore diffusione delle tecnologie, dal web fino alle app che consentono di giocare in ogni momento della giornata, ovunque ci si trovi.

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I dati provenienti da alcune ricerche del settore evidenziano una crescita del 22% nel 2017, che si tradurrebbe in un aumento di circa 245 milioni di euro per le casse dello Stato.

A fare da traino sono sicuramente i giochi da casinò, che nel 2017 hanno registrato un + 35% rispetto all’anno precedente. Altri dati hanno sottolineato come i casinò online assorbano il 50% rispetto al mercato di riferimento.

Il trend finora è più che positivo, non vi sono cenni di flessione e tutto ciò che riguarda le scommesse sportive, i casinò online e le varie attività proposte dai bookmaker ha generato, solo nel 2017, una raccolta di circa 1,38 miliardi di euro, una cifra che supera abbondantemente quella proveniente da stadi, teatri e cinema.

Azzardo online: le preferenze degli italiani e il DL Dignità

Nel settore italiano dei giochi a distanza, vanno per la maggiore gli intrattenimenti più classici come la roulette, i casinò game e le slot machine, che generano da sole il 35% delle entrate dei casinò online.

Tutto questo interesse verso l’azzardo online ha attirato l’attenzione del legislatore, sia in ambito nazionale che internazionale. Da questa attenzione è scaturito il Decreto Dignità, contenente diverse proposte volte a contrastare il fenomeno della ludopatia, conosciuto anche come disturbo da gioco d’azzardo. Tra le proposte del Decreto, poi convertite in legge, vi è lo stop a qualsiasi forma di pubblicità degli operatori, con la distinzione tra giochi vietati e giochi considerati legali.

Stop alla pubblicità sui giochi di azzardo, online ed offline, mentre seguono aspre critiche circa la decisione del governo di esonerare dall’applicazione del divieto le lotterie differite nazionali, ovvero i giochi ad estrazione per cui non sono previste vincite immediate come la Lotteria Italia, il Lotto ed il SuperEnalotto.

Azzardo e luoghi: dove si gioca di più in Italia?

In alcune zone d’Italia si gioca di più rispetto ad altre, indipendentemente dal canale, online oppure offline. La fotografia scattata a livello nazionale vede una maggiore incidenza di slot machine e videopoker nella zona di Brescia e provincia, ma, tra le zone più coinvolte nel fenomeno del gioco virtuale troviamo, in ordine di spesa pro capite calcolata su base annuale su giocatori assidui e occasionali: Prato, Rovigo, Sondrio, Olbia, Brescia, Piacenza, Pavia, Verbano-Cusio-Ossola, Como e Lodi. In queste località, la spesa media annuale per individuo si attesta intorno ai 419,44 euro all’anno.

I dati del Politecnico descrivono inoltre il profilo del giocatore medio, ovvero uomini con età compresa tra i 25 e i 44 anni con residenza al Sud Italia nel 70% dei casi.

Contrasto al gioco ludopatico: le misure a livello locale

Anche a livello locale, le istituzioni si sono organizzate per contrastare il gioco problematico, ovvero la dipendenza da gioco d’azzardo, fin troppo estesa in alcune zone. Leggi anti-ludopatia anche in Lombardia, dove si prova ad arginare il fenomeno da anni.

In una realtà in cui le attività d’azzardo rivestono un’importanza particolare, sia in termini economici sia sociali, non stupisce come sempre più istituzioni guardino al fenomeno con un’attenzione crescente.

DL Dignità: gli effetti dell’abolizione

L’abolizione della pubblicità del gioco d’azzardo impatterà pesantemente non solo su tutto il comparto di riferimento, ma in modo particolare sulle casse dello Stato, poiché, come accennato prima, l’azzardo rappresenta una fonte preziosa per l’erario statale. Di fatto, questa legge produrrà una consistente riduzione delle entrate erariali, con una previsione di circa 200 milioni di euro in meno per il 2019. Tra le misure finalizzate a sopperire ai mancati introiti c’è l’innalzamento del Preu sugli apparecchi come le slot machine e le videolottery. L’incremento del prelievo unico erariale ha generato quindi una tassazione del 19,25% sulle somme giocate con le slot e del 6,25% per le videolottery. Per il mese di maggio del prossimo anno, si prevede un aumento del prelievo che porterà le percentuali rispettivamente al 19,50% e al 6,50%.

Quale sarà il futuro del gioco in Italia, considerando che il segmento dei giochi è quello sul quale lo Stato punta maggiormente per il reperimento di risorse aggiuntive? Soprattutto, come si metteranno le cose per gli addetti ali lavori, il cui margine di profitto è direttamente bersagliato dalle attuali manovre anti-azzardo?

Dal canto nostro possiamo solamente sperare che il dileguarsi del gioco legale non favorisca la proliferazione del circuito clandestino delle scommesse. Stesso rischio anche per il comparto dell’online gaming, dove, proibendo qualsiasi forma di pubblicità, si vanno ad eliminare tutte le fonti di informazione come le piattaforme che recensiscono i migliori casinò online, preziose invece come ausilio per individuare e distinguere tra le soluzioni di gioco legali e non.

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