In tutto il mondo l’attenzione è puntata sull’epidemia di CoronaVirus che sta mietendo decine di migliaia di vittime, ed anche a Taranto Enti ed istituzioni – a partire dal Comune – sono in prima linea per limitare la diffusione del morbo, mettendo in campo tutte le risorse e le attività necessarie, dalla disinfezione delle strade alla riorganizzazione dei trasporti pubblici, passando per un adeguamento delle modalità di raccolta dei rifiuti.
Il virus non ferma l’inquinamento
Ma l’emergenza Covid-19 non ha fermato l’iter amministrativo messo in moto dall’amministrazione Melucci a fine febbraio, quando – con una ordinanza – venne intimato ai gestori dello stabilimento siderurgico ex Ilva di mettere in atto le precauzioni necessarie a tutelare la salute del territorio ionico.
Nei giorni immediatamente successivi all’ordinanza, il primo cittadino di Taranto aveva espresso forti critiche tanto alla gestione commissariale che all’accordo stipulato con Arcelor Mittal, pur continuando ad auspicare un netto cambio di passo che mettesse al centro della discussione le legittime rivendicazioni di Taranto.
Auspici evidentemente disattesi, tanto che oggi, con una nota ufficiale di Palazzo di Città, il Comune annuncia di dare seguito a quanto prescritto nell’ordinanza, dopo che in un video il Sindaco aveva commentato il ricorso dell’azienza presentato nell’ultimo giorno utile.
“Il Comune di Taranto – si legge infatti in una nota – comunica che sono formalmente decorsi i termini di cui all’Ordinanza Sindacale n. 15 del 27 febbraio 2020, senza che sia pervenuta alcuna informazione da parte dell’attuale gestore dello stabilimento siderurgico di Taranto, dalla struttura commissariale di Ilva S.p.a. in A.S. o dagli Organismi di controllo, ciascuno per quanto di propria competenza, volta come ordinato ad individuare gli impianti interessati dai fenomeni emissivi e ad operare per rimuoverne criticità ed anomalie, a tutela della salute pubblica.”
Trenta giorni per la fermata degli impianti inquinanti
“Alla luce del mancato adempimento di cui sopra – si legge ancora nella nota del Comune di Taranto che prende atto dell’ “assordante silenzio” a cui è stato risposto alla ordinanza di fine febbraio, da oggi 29 marzo 2020, i soggetti in parola hanno 30 giorni funzionali all’attuazione perentoria delle disposizioni sindacali, per le quali debbono provvedere con apposito cronoprogramma alla fermata degli impianti inquinanti, quali quelli individuati nell’atto sindacale.”
Il Comune di Taranto procederà come per Legge
A Palazzo di Città si vuole procedere secondo una tempistica stretta e con dati chiari ed inoppugnabili, basandosi su evidenze scientifiche, tanto da annunciare il coinvolgimento anche dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, ente pubblico di ricerca italiano istituito con la legge n. 133/2008 e sottoposto alla vigilanza del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare.
“Il Civico Ente – conclude infatti la nota del Comune di Taranto – ha contemporaneamente richiesto ad ISPRA di verificare la corretta applicazione delle disposizioni richiamate.
Il Comune di Taranto procederà come per Legge.“