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L’improvvisa pandemia da Covid-19 sta rendendo ancora più complessa la regolare attività delle strutture ospedaliere, già impegnate a far fronte all’emergenza sanitaria.

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Nonostante molte risorse ospedaliere siano impiegate per far fronte alle quotidiane urgenze da coronavirus, alcuni reparti continuano ad eseguire interventi chirurgici di notevole rilievo e complessità. Come è successo poco più di un mese fa nel Reparto di Chirurgia Toracica del SS. Annunziata di Taranto.

Una giovane donna brindisina, infatti, dopo essere stata visitata presso alcune Strutture Sanitarie del capoluogo pugliese, è stata trasportata presso l’U.O. di Rianimazione e Terapia Intensiva, diretta dal dott. Cacciapaglia, in seguito all’insorgenza di febbre ed insufficienza respiratoria grave.

Le indagini preliminari eseguite dall’equipe documentavano la presenza di una “mediastinite acuta discendente necrotizzante ed empiema pleurico sinistro causati da un voluminoso ascesso faringeo”, ovvero la presenza di abbondante pus che dal collo scendeva completamente nel torace, un quadro clinico drammatico tale da causare frequentemente il decesso del paziente (85% dei casi).
Nella stessa notte la giovane paziente veniva sottoposta ad un delicatissimo intervento chirurgico d’urgenza.

Il dott. Rocco Leggieri (Responsabile dell’ U.O. di Chirurgia Toracica) ed il collega chirurgo toracico dott. Domenico Caporale (Direttore dott. Teodorico Iarussi), coadiuvati dai colleghi otorinolaringoiatri dott. Fabio Carducci e dott. Emanuele Carrozza, dalla collega anestesista dott.ssa Paola Perniola e dal gruppo infermieristico di sala operatoria, hanno sottoposto la ragazza ad intervento chirurgico di “esposizione totale del mediastinico anteriore e posteriore con drenaggio del diffuso ascesso, empiemectomia con decorticazione pleurica sinistra, drenaggio del voluminoso ascesso faringeo”.

Inoltre si è reso necessario l’ausilio del dott. Delio Monaco della U.O. di Radiologia Interventistica, diretta dal dott. Nicola Burdi, e del monitoraggio seriato mediante Tc torace “low-dose” presso l’U.O. di Radiologia, diretta dal dott. Carmine Di Stasi.
La paziente è stata dimessa a domicilio con il completo ritorno alle normali attività.

La nascita dell’Unità Operativa di Chirurgia Toracica ha reso possibile che tali interventi siano eseguiti anche nella nostra città, incrementando in tal modo l’offerta sanitaria all’intera cittadinanza.

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