«Arcelor Mittal, per bocca di Matthieu Jehl, amministratore delegato per le sedi produttive italiane, ha presentato a Parigi un progetto di de carbonizzazione dell’ex ILVA di Taranto. Certo, il progetto avrà tempi medio-lunghi di realizzazione e richiederà finanziamenti pubblici oltre quelli propri dell’impresa, ma la notizia è buona.» Lo dichiara l’assessore regionale allo Sviluppo economico Mino Borraccino.
«E’ sorprendente – prosegue Borraccino – che a spingere per mettere al centro dell’agenda politica europea la riduzione delle emissioni di Co2 sia la multinazionale indiana neo proprietaria della più grande fabbrica di acciaio del continente, che utilizza il carbone nel ciclo produttivo. Ma se questo avviene è perché anche il mondo della produzione ha compreso che serve un grande cambiamento tecnologico per rilanciare l’economia del vecchio continente e per costruire un futuro sostenibile. Rimaniamo fortemente critici sull’operazione traghettata dal Governo per l’acquisizione di Ilva, ma va riconosciuto ad ArcelorMittal che su questo punto ha centrato il bersaglio, e gliene diamo atto volentieri.
Da anni il Presidente Emiliano lo pone al centro dell’attenzione e ne ha fatto una battaglia politica, spesso scontrandosi contro un muro di indifferenza da parte del Governo nazionale. Noi riteniamo che la de-carbonizzazione della produzione di acciaio per passare al gas naturale sia conveniente per l’ambiente e per la salute, anche se restiamo fermi sull’idea che a monte di tutto si debba fare la Valutazione del Rischio e dell’Impatto Sanitario.
In ogni caso il tema posto da ArcelorMittal va messo al centro dell’agenda della politica nazionale ed europea. Contrastare i cambiamenti climatici è urgente e l’accordo d Parigi deve trovare piena applicazione. Per farlo, serve un piano di sostituzione del carbone con altre fonti naturali e rinnovabili.
Fare questo, come sottolinea proprio ArcelorMittal, non servirebbe a nulla se poi l’Europa consentisse l’importazione di prodotti provenienti da Paesi nei quali le produzioni sono sempre legate al carbone.
Accolgo con favore la discussione sul tema – conclude Borraccino – e mi auguro che ad essa possa aggiungersi un percorso che conduca ad una proposta concreta per il Governo italiano e per l’UE.»