«A circa due mesi dall’avvio della gestione targata “Arcelor Mittal” dello stabilimento siderurgico ex Ilva di Taranto, mi preme evidenziare come il Governo regionale sia particolarmente attento nel vigilare, affinché tutti gli impegni assunti, sia sotto il profilo occupazionale sia sotto il profilo ambientale, dal colosso indiano, leader mondiale nella produzione dell’acciaio, vengano rispettati al fine di consentire la prosecuzione dell’attività produttiva di quell’impianto nelle migliori condizioni possibili di sicurezza, senza che lo stesso arrechi danni all’ambiente, alla salute dei cittadini e al tessuto socio-economico di Taranto e di tutto il territorio della provincia jonica. » Lo dichiara l’assessore regionale allo Sviluppo Economico Mino Borraccino.
«Da questo punto di vista – prosegue Borraccino – abbiamo registrato con estremo favore le recenti dichiarazioni rese dal Presidente del Gruppo Mittal che, nel dicembre scorso, ha evidenziato come l’unica prospettiva per continuare a produrre acciaio sia quella di farlo senza l’utilizzo del carbone, in modo da ridurre significativamente l’impatto ambientale. Questa precisa volontà manifestata dal principale player mondiale in ambito siderurgico si coniuga perfettamente con gli indirizzi strategici delineati in molteplici occasioni, e anche di recente, dal Governo regionale e, in particolare, dal Presidente Michele Emiliano (si veda, ad esempio, la nota stampa dallo stesso diramata lo scorso 22 dicembre), per questo siamo impazienti di avviare presto, con Arcelor Mittal, un confronto su questo tema che sono certo sarà proficuo al fine di delineare una road map stringente per raggiungere questo storico traguardo. L’obiettivo da perseguire, infatti, non può che essere quello di fare in modo che lo stabilimento ex Ilva, che occupa complessivamente circa 10.000 lavoratori (al netto dell’indotto) e determina, da solo, circa l’1% dell’intero PIL pugliese, continui ad operare ma senza arrecare danni all’ambiente, all’ecosistema e alla salute dei lavoratori e dei tarantini che già hanno pagato un conto salatissimo, in termini di vite umane, sull’altare della produzione di acciaio.
Noi continuiamo a credere, infatti, nella funzione sociale dell’impresa così come delineata dall’art. 41 della nostra Costituzione, e riteniamo che il perseguimento del profitto e della ricchezza non possa avvenire a discapito di valori imprescindibili quali quelli della sicurezza, della salute, del rispetto dell’ambiente e della dignità dei lavoratori. Per questo lo stabilimento ex Ilva, recentemente passato nelle mani di Arcelor Mittal, dovrà rispettare tutti gli impegni assunti con la Regione Puglia, con la Città di Taranto e con tutto il territorio, perché solo in questo modo produrrà quella ricchezza che non si può misurare solo in termini di PIL, ma anche e soprattutto in termini di benessere equo e sostenibile.
Se questo accadrà –conclude Borraccino, i nuovi proprietari dell’ILVA troveranno nel Governo regionale un interlocutore sempre attento e disponibile al confronto, pronto però a richiamare tutti al rispetto, sul piano etico, degli impegni assunti, e, sul piano legale, degli obblighi normativi previsti dall’ordinamento.»