Dichiarazione del co-presidente del gruppo europeo ECR-FRATELLI D’ITALIA, on. Raffaele Fitto: “Arcelor Mittal comunica di voler rescindere il contratto con il quale si impegnava all’acquisto dell’ex Ilva di Taranto nel giorno in cui Svimez stima per il Sud una riduzione del Pil dello 0.2%.”
“Due notizie che messe insieme danno l’esatta dimensione della tragedia che si sta abbattendo sul Mezzogiorno d’Italia: a Taranto 15mila persone considerando anche l’indotto rischiano di perdere il lavoro, mentre il Sud continua a svuotarsi non solo di cervelli, dal 2010 sono 2 milioni di residenti che sono emigrati, il 50% giovani, tantissimi laureati.”
Cosa faranno gli investitori?
“Ma dopo le persone saranno gli investitori stranieri ad abbandonare per sempre l’Italia. – prosegue Fitto – Quale altra multinazionale potrà mai venire a investire in un Paese in cui i contratti firmati da un Governo in carica diventano carta straccia per quello che subentra? In un Paese serio il governo che subentra decide per il futuro, non rimette in discussione il passato specie se questo ha comportato per il Paese l’assunzione di impegni con grandi gruppi imprenditoriali.”
Quale futuro per l’ex-Ilva?
“Se Arcelor Mittal abbandona Taranto e la siderurgia italiana è del tutto evidente che l’ex Ilva è destinata a un futuro incerto non solo sul piano occupazionale, ma anche ambientale. Impegniamoci tutti responsabilmente a disinnescare questa ‘bomba sociale’”