salinella
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«Con il Documento Programmatico Preliminare ci si è avviati sulla strada della nuova pianificazione urbanistica generale, delineando scenari che, accantonate definitivamente le spinte espansive del passato, puntano a nuove trame di ricomposizione del tessuto urbano, rigenerazione e rafforzamento di identità e vocazioni.» Paolo Campagna, presidente di ANCE Taranto, parla del Piano Salinella, una variante che lo stesso referente degli imprenditori edili tarantini, considera obsoleta, perché pensata e strutturata su “una città che non ci sarà più”.

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«In questo quadro – spiega infatti il presidente della Sezione Costruttori Edili di Confindustria Taranto – va oggi ad inserirsi un fatto nuovo, i Giochi del Mediterraneo, di grande rilevanza sotto tanti profili e dunque anche sotto quello delle politiche urbane da mettere in campo.

L’area della Salinella, a questo punto, diviene strategica per concorrere e lavorare più velocemente possibile alla candidatura di Taranto capitale dei Giochi del mediterraneo 2025, cogliendo nell’occasione l’opportunità di rafforzare l’azione di recupero di uno dei quartieri più popolosi della città.

I Giochi del Mediterraneo, lo abbiamo già detto, sono una grande opportunità per quella vocazione “sportiva” del quartiere ad ovest della città che da anni attende una sua bonifica e rigenerazione – spiega Campagna – quello che mi preoccupa è la tentazione, ogni volta, di ripartire da zero, omettendo di considerare un lavoro ed un percorso già svolto che merita solo di essere ridefinito alla luce del mutato quadro di interessi pubblici da perseguire.

Non vi è, è evidente, l’esigenza dei 5mila alloggi, un tempo prospettati come nucleo abitativo a ridosso della Tangenziale Sud – dice ancora il presidente di ANCE Taranto – ma è altrettanto chiaro che nella variante perequativa (la prima in Puglia – ndr) originaria, l’intento di edilizia abitativa non era il principale.

Anzi – continua Campagna – quell’innovativa soluzione studiata insieme all’allora assessore regionale, Angela Barbanente, era una occasione non per sviluppare volumetrie, o almeno non solo, ma per offrire attraverso il concorso dei privati, l’occasione per riconsegnare alla città pubblica, recuperati e rivitalizzati, i vuoti, le aree abbandonate o degradate.

Il dossier sviluppato per la candidatura di Taranto ai Giochi del Mediterraneo, è l’occasione che va sfruttata al meglio anche per riavviare, alla luce delle rinnovate esigenze pubbliche, un ragionamento sull’area della Salinella che conduca ad una riconfigurazione del piano.

In quel dossier vi è già l’importante opera di recupero di strutture già esistenti. Questo consentirebbe di riprogettare il futuro di quel quartiere come luogo più bello e più vivibile per tutti, con opere di infrastrutturazione primaria e secondaria e la complessiva bonifica di luoghi che possono candidarsi ad ospitare attività sportive ma anche spazi per attività collaterali nel più classico modello dei Villaggi olimpici.

Per questo occorre lavorare su soluzioni immediate e a stretto contatto con la comunità dei residenti – dice ancora Paolo Campagna – cogliendo anche le sollecitazioni che spesso arrivano dalle parrocchie o dai Comitati di quartiere come l’OPS, l’osservatorio permanente della Salinella».

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