“Con la pubblicazione del regolamento di approvazione dello statuto del Tecnopolo del Mediterraneo, avvenuta nei giorni scorsi sulla Gazzetta Ufficiale, si va concretizzando il progetto molto ambizioso di istituire a Taranto un centro di ricerca all’avanguardia per progettare la sostenibilità e la transizione energetica.” Così il deputato Gianpaolo Cassese in merito al regolamento contenuto nel decreto del Presidente della Repubblica dell’11 settembre 2020, che entrerà in vigore il prossimo 17 aprile.
Cos’è il Tecnopolo del Mediterraneo
Di questa struttura si parla oramai da qualche anno. Fu infatti prevista nella legge 145 per il bilancio del 2019 pubblicata il 30/12/2018 . Ai commi 732 e 733 dell’articolo 1 si legge:
732. Per l’istituzione e l’inizio dell’operatività della fondazione denominata « Istituto di Ricerche Tecnopolo Mediterraneo per lo Sviluppo Sostenibile » con sede in Taranto, è autorizzata la spesa di 3 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021, da iscrivere nello stato di previsione del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca.
733. La fondazione « Istituto di Ricerche Tecnopolo Mediterraneo per lo Sviluppo Sostenibile », di seguito denominata « Tecnopolo », è istituita per lo svolgimento delle funzioni e dei compiti conoscitivi, di ricerca, tecnico-scientifici, di trasferimento tecnologico e di valorizzazione delle innovazioni e della proprietà intellettuale generata, nel campo dello studio e dell’utilizzo delle tecnologie pulite, delle fonti energetiche rinnovabili, dei nuovi materiali, dell’economia circolare, strumentali alla promozione della crescita sostenibile del Paese e al miglioramento della competitività del sistema produttivo nazionale. Per le finalità di cui al presente comma, il Tecnopolo instaura rapporti con organismi omologhi, nazionali e internazionali, e assicura l’apporto di ricercatori italiani e stranieri operanti presso istituti esteri di eccellenza.
“Una eccellenza internazionale”
“Si tratta di una iniziativa che abbiamo costruito come M5S – ha evidenziato il parlamentare ionico – resa possibile dal Governo Conte per la quale esprimo grande soddisfazione. Abbiamo voluto che questo centro, che punta allo studio delle energie rinnovabili e che ambisce ad essere un’eccellenza nazionale ed internazionale, nascesse proprio nel nostro territorio, divenuto purtroppo simbolo di un modello produttivo industriale da ripensare. Il Tecnopolo rappresenta dunque una doppia sfida proprio perché nasce sullo sfondo di un territorio che può rappresentare un valore aggiunto”.
“In quale luogo più che a Taranto – ha concluso il deputato pentastellato, che porta addosso tutti i segni dell’inquinamento ambientale, potremmo costruire un futuro all’insegna della transizione energetica?”