E’ stato presentato oggi il co-housing “Cefeidi” realizzato nell’ambito del progetto regionale “Via delle Donne” sostenuto da Fondazione con il Sud e gestito da un partenariato costituito dalla coop. sociale Comunità S. Francesco in rete con l’associazione Sud Est Donne, l’Università del Salento – Centro Studi Osservatorio Donne, il Comune di Noci, le coop. sociali Impegno Solidale, TelaLab ed Eureka e leassociazioni Officine Cittadine e Casa delle Donne di Lecce e Safiya.
ll cohousing di Noci rientra nel più ampio programma di interventi che il progetto “Via delle donne” ha messo in campo per prevenire e contrastare la violenza di genere, promuovendo percorsi di sensibilizzazione e contribuendo attivamente alla tutela e all’autonomia delle donne e dei loro figli attraverso azioni di inclusione socio-lavorativa e di rafforzamento della rete regionale di accoglienza abitativa collegata ai Centri Antiviolenza di Parabita per la provincia di Lecce, Martina Franca per la provincia di Taranto e Noci per la provincia di Bari. Per le donne sole o con minori, prive di validi riferimenti familiari o per le quali si reputi opportuno l’allontanamento dal nucleo familiare, e il sostegno nel percorso d’inserimento o reinserimento sociale, uno dei primi ostacoli può essere rappresentato dalla ricerca di una soluzione abitativa. Il cohousing può rappresentare, a tal fine, la risposta a un bisogno oggettivo e pratico e, al contempo, può offrire risorse significative per l’avvio di un percorso più ampio di autonomia e re-inserimento sociale.
Il gruppo appartamento “Cefeidi” di Noci è una struttura annessa al Centro Antiviolenza “Andromeda” convenzionato con l’Ambito Territoriale Sociale di Putignano. “Le Cefeidi, chiamati anche pendoli stellari, sono delle stelle giganti a intensità variabile: più diventano grandi, minore sarà la loro intensità luminosa e viceversa, più si rimpiccioliscono, più la loro luminosità aumenta, raggiungendo livelli fino a 10.000 volte superiori a quelli del sole, classificandosi il premio di “stelle più luminose”. È stata evidente fin da subito per noi – affermano le referenti del progetto – la similitudine con le nostre donne, dotate di abilità residue tali da non avere eguali una volta tirate fuori”.
La struttura, messa a disposizione dal Comune di Noci, ha una superficie complessiva di circa 360 mq dei quali circa 250 costituiscono il gruppo appartamento “Cefeidi”, composto da sei camere da letto con bagno in camera, un soggiorno adibito a zona relax, una cucina, due dispense e un’ampia sala da pranzo. La struttura è dotata inoltre di un ampio spazio esterno. Percorsi innovativi di ospitalità come questo offrono alle donne occasioni di confronto con altre donne, di mutuo aiuto, di supporto nella conciliazione dei tempi vita-lavoro e nella crescita dei propri figli e delle proprie figlie in un contesto protetto, in cui poter recuperare abitudini di vita, relazionali e affettive. A ciò si aggiunge la possibilità di ammortizzare i costi relativi al percorso di autonomia abitativa, limitando l’assistenzialismo e facendo leva sulle capacità di autogestione ed empowerment delle donne.
Affinché una donna vittima di violenza, sola o con figli/e, sia accolta in uno dei percorsi di ospitalità proposti da “Via delle Donne”, quest’ultima deve essere impegnata in un percorso di fuoriuscita dalla spirale della violenza e/o seguita da un Centro Antiviolenza e/o dimessa da una casa rifugio. La rete dei servizi territoriali coinvolta nella presa in carico della donna redige e sottoscrive il patto per l’autonomia, elabora un idoneo progetto di inserimento lavorativo, programma un eventuale sostegno psicologico per i minori e un sostegno alla genitorialità per la donna e predispone incontri di gruppo funzionali alla gestione del conflitto e alla comunicazione efficace per agevolare la costruzione di rapporti paritari all’interno del co-housing.
Antonia Cairo, presidente della coop. soc. Comunità San Francesco, capofila di progetto, ha dichiarato “Via delle Donne nasce da una sinergia tra varie realtà del territorio, ognuna con competenze specifiche e diversificate e in grado di apportare un valore aggiunto significativo in favore delle donne vittime di violenza, dei loro figli e delle loro figlie. Si tratta di un’esperienza innovativa perché costituisce un impegno contro la violenza che va al di là della sola “denuncia sociale”, disegnando un percorso che, muovendo da una presa in carico globale della donna, la supporta e la affianca durante una serie di attività “ausiliarie”, come ad esempio, trovare un alloggio alternativo e cercare lavoro, fondamentali per il recupero o l’avvio di un processo di autonomia. L’innovatività della proposta progettuale risiede, infatti, anche nella collaborazione a 360° con le realtà locali e le aziende del territorio con cui attiveremo 14 borse lavoro rivolte a donne che hanno intrapreso un percorso di fuoriuscita dalla violenza.
Il lavoro di “Via delle Donne” prevede inoltre una serie di laboratori di sensibilizzazione, formazione e informazione rivolti alla comunità tutta, tra cui i laboratori di strada con i portatori di parola che hanno finora coinvolto circa 1000 persone nelle piazze di Lecce e di Martina Franca; il wen-do per ragazze tra i 14 e i 18 anni degli Istituti Superiori che hanno aderito al progetto; i laboratori di emersione a scuola ed infine di equa-toponomastica che vedranno il coinvolgimento delle pubbliche amministrazioni per l’intestazione di una piazza o di una strada a una delle donne individuate dai ragazzi e dalle ragazze convolti/e nelle attività. Ognuna delle azioni previste dal progetto muove da una presa di coscienza globale del fenomeno della violenza sulle donne e dalla visione di una cultura della bellezza condivisa in maniera sinergica da tutti i partner di progetto”.