mar piccolo
foto Prefettura
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I Giochi del Mediterraneo sono un’opportunità per la città di Taranto, come occasione di risalita economica, non solo per i 9 giorni del 2026 (13/22 giugno), che vedranno Taranto capitale dei giochi del mare, ma per i prossimi sei anni in cui la città si trasformerà in un cantiere per la realizzazione di infrastrutture.

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Cantierizzazione che porterà a Taranto un incoming importante. “I giochi del Mediterraneo 2026 rappresentano per gli sport olimpici del canottaggio e della canoa/kayak l’occasione per confermare le potenzialità del lago costiero di Taranto conosciuto con il nome di “Secondo Seno del Mar Piccolo”, per la sua peculiarità di bacino piatto, luogo ideale per la pratica degli sport del remo e della pagaia – commenta Irene Lamanna presidente dell’Associazione Taranto Turismo -. Le specialità olimpiche del canottaggio, storicamente praticate nei bacini di acqua piatta tipici dei laghi, e le specialità olimpiche della canoa/kayak, quest’ultime definite dallo Statuto della Federazione Italiana Canoa Kayak approvato dal CONI come specialità “canoa d’acqua piatta” troverebbero nel Mar Piccolo la naturale collocazione.

La conferma di questa vocazione la di ritrova nelle gare di canottaggio e canoa/kayak che negli anni ’70, ’80 si sono svolte nella città di Taranto. Dopo gli anni ’80 l’attività agonistica è ritornata su iniziativa della Taranto Canoa, ASD affiliata per federcanottaggio e federcanoa, nel secondo seno del Mar Piccolo, che già a partire dal 2002 ha nuovamente enfatizzato le caratteristiche dello specchio d’acqua tarantino piatto quale bacino ideale per lo sviluppo e la pratica sportiva riportando a Taranto una gara regionale di canoa, alla quale parteciparono anche due azzurri – ricorda Lamanna-. Nel 2008 ritornano anche le regate regionali di canottaggio e nel 2009 la coppa nazionale di fondo con la presenza di campioni olimpici del calibro di Alessio Sartori (tre titoli mondiali, una medaglia d’oro alle Olimpiadi di Sydney nel 2000, una medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Atene 2004 e una medaglia d’argento alle Olimpiadi di Londra 2012). L’ultima gara agonistica, l’interregionale centro/sud di canoagiovani, si è svolta lo scorso luglio con logistica presso la base della Scuola Volontari dell’Aeronautica Militare (SVAM).

Con l’evento del Trofeo del Mare e la disponibilità della Marina Militare il canottaggio e la canoa fanno l’esordio nel Primo Secondo del Mar Piccolo con logistica presso la banchina Torpedinieri, campo utilizzato nel 2018 anche per i campionati italiani universitari. Prossimo appuntamento su tale bacino è previsto il 6 Ottobre con una regata regionale di canottaggio”. Per un periodo tra il 2010 e il 2015 la Taranto Canoa ha utilizzato anche il campo all’interno della rada di Mar Grande prospiciente Viale del Tramonto, per poi ritornare sul lago costiero del Mar Piccolo su specifica indicazione delle Federazioni. Le caratteristiche che un campo di regata internazionale deve avere per poter individuare il sito più idoneo sono sicuramente mare piatto, assenza di onde generate dai diportisti e attività militare, profondità non inferiore a 2 metri, possibilità di installare corsie fisse anche per gli allenamenti, spazi per il rimessaggio, disponibilità di servizi igienici, spogliatoi, sala riunioni, bar e mensa oltre alla disponibilità di tutta una serie di attrezzature (pontili, stalli, assistenza in acqua, ecc.).

“Alla luce di queste caratteristiche ci si chiede dunque a Taranto dove ? Primo Seno, Secondo Seno o Viale del Tramonto ? – prosegue il presidente ATT -. Da un’analisi effettuata, previa disponibilità delle Istituzioni, il Secondo Seno rappresenterebbe il sito ideale, in parte già pronto, disponibile e sgombero da ostacoli, per la canoa/kayak velocità che gareggia sulla distanza dei 1.000 metri più spazio di arresto per le imbarcazioni (50/100 metri) e larghezza 81 metri. Per il canottaggio le misure cambiano: lunghezza 2.120 metri (considerando spazio per pre-allineamento e arresto imbarcazioni) e larghezza minima 116 metri.

Forse è arrivata l’occasione per fare ordine, valorizzare seriamente le risorse disponibili per dare la giusta vocazione al nostro territorio e alle nostre risorse naturali partendo, perché no, dagli sport del mare – afferma ancora Lamanna-. Per concludere, senza voler polemizzare, ci fa sorridere la proposta di realizzare un circolo nautico per il canottaggio e la canoa in cui si possa svolgere anche la vela, considerando che la presenza del vento comprometterebbe la pratica degli sport olimpici del remo e della pagaia, e l’assenza del vento quelli della vela. Ad ogni buon modo ci saranno ingegneri e sportivi in grado di individuare il sito più idoneo e una classe politica che utilizzerà in modo appropriato le risorse dei Giochi del Mediterraneo 2026”.

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