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«I fatti drammatici di questi giorni che, presso lo stabilimento siderurgico ArcelorMittal di Taranto, si sono materializzati in maniera del tutto analoga a quelli di sei anni addietro comportando il sacrificio di un’altra vita umana, hanno visto ancora una volta quali vittime incolpevoli i lavoratori.» Lo dichiarano in una nota sindacale congiunta Paolo Peluso, Antonio Castellucci e Giancarlo Turi.

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«E’ emersa in tutta evidenza – prosegue la nota sindacale – l’incapacità della proprietà attuale di mettere a punto efficaci misure in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro, soprattutto negli aspetti che riguardano la prevenzione su ambiti di grande complessità e ad alto rischio.

CGIL CISL UIL rivendicano e ribadiscono, ancora una volta, la richiesta di risposte immediate e tempestive, opportunamente concertate tra tutte le componenti – istituzioni, Azienda, organi ispettivi, parti sociali – al fine di riportare la giusta serenità tra i lavoratori i quali sono nuovamente colpiti nella loro dignità di persone, negli affetti e a cui viene a mancare la giusta serenità per affrontare la fatica giornaliera di un lavoro sempre più duro e che, senza adeguati interventi, può diventare ancor più pericoloso.
La progettualità insita nei protocolli specifici sulla sicurezza, purtroppo, viene pesantemente messa ancora una volta in discussione, perciò da sola non basta più e serve quel salto di qualità a lungo auspicato che ora diventa non più rinviabile e ciò è quanto CGIL CISL UIL hanno chiesto negli incontri tenuti, in questi ultimi due giorni, in Prefettura a Taranto sostenendo, altresì, che in relazione alla carenza di un piano di interventi urgenti da effettuare e non effettuati, vi è una precisa responsabilità aziendale.
Serve, dunque, uno spiegamento di uomini, di nuove tecnologie, di risorse finanziarie e di formazione per un approccio innovativo basato su regole rigorose e stringenti, in grado anche di prevenire ogni forma di obsolescenza o di inefficienza degli impianti.

CGIL CISL UIL – conclude la nota sindacale, che con le rispettive Federazioni hanno già avviato tempestivi contatti con le istituzioni territoriali, per individuare le soluzioni da attivare con immediatezza, formulano la propria vicinanza e i sensi della più profonda solidarietà alla famiglia del lavoratore ancora disperso.»

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