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“Sorprende la comunicazione diffusa quest’oggi dalla società Arcelor Mittal, visto che la medesima era stata informata già a febbraio 2019 degli sviluppi circa la possibile revoca dell’immunità penale introdotta nel decreto-crescita, alla luce della questione di legittimità costituzionale sollevata dal Gip di Taranto l’8 febbraio scorso sui diversi provvedimenti (tra cui proprio l’immunita’ penale) emessi dai Governi precedenti per salvare lo stabilimento siderurgico.

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In vista dunque della prossima decisione della Consulta e della sentenza adottata nel gennaio 2019 dalla Cedu (Corte Europea dei Diritti dell’Uomo) di condanna dell’Italia sempre sulla vicenda Ilva, il Mise aveva preventivamente informato Arcelor Mittal della questione, rappresentando allo stesso gestore che si sarebbe individuata una soluzione equilibrata volta alla salvaguardia dello stabilimento e dell’indotto occupazionale, nonché al rispetto, ovviamente, delle decisioni adottate dai giudici. A tal proposito, MiSE e Governo sono al lavoro affinché l’azienda continui ad operare nel rispetto dei parametri ambientali.”

Questa la nota diffusa dal Ministero dello Sviluppo Economico in merito alle preoccupazioni lanciate oggi da Arcelor Mittal.

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