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In questi quattro giorni di Biennale in Città vecchia il seme della Prossimità è stato piantato nel fertile terreno di Taranto: ora sta all’intera comunità averne cura in modo che possa germogliare e diventare un albero.

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Tutti insieme, perché questa è la vera Prossimità: volontariato, terzo settore, istituzioni, organismi, fondazioni, imprese, scuola e, soprattutto cittadini, singoli e uniti in comitati. Questa è l’eredità che lascia sul territorio la terza Biennale della Prossimità, la manifestazione nazionale che ha portato in Città vecchia operatori, esperti e semplici cittadini per condividere le loro esperienze di prossimità. Per quattro giorni – da giovedì 16 a domenica 19 maggio – il Centro storico di Taranto è stato “abitato” da centinaia di persone, giunte da tutta Italia per vivere quella che – dopo Genova e Bologna – è stata la prima edizione nel Meridione. Sono stati organizzati in Città vecchia circa 180 momenti di confronto: workshop, laboratori, corner tematici, racconti di esperienze, concerti, intrattenimenti artistici, giochi, animazione di strada e iniziative sportive.

Grazie alla Biennale, soprattutto, per quattro giorni Taranto ha finalmente lanciato a tutto il Paese una immagine di sé positiva declinando in tutti i modi la Prossimità, un valore in grado di contribuire a costruire una società più giusta e solidale. È stata vinta la scommessa di chi, già un anno addietro, ha voluto portare in Città vecchia a Taranto una importante manifestazione nazionale del terzo settore. I primi sono stati il Centro Servizio Volontariato di Taranto e il Comune di Taranto che hanno costituito, con altri organismi e tanti cittadini, il Comitato locale che ha organizzato materialmente, in coordinamento con il Comitato nazionale, la Biennale della Prossimità 2019, un grande “prodotto collettivo” del lavoro di decine e decine di enti e organizzazioni e, soprattutto, di centinaia di persone.

Tra le tante immagini che ci lascia la Biennale della Prossimità 2019 ci piace ricordare quella della Cena di Strada in Città Vecchia, in particolare nella Piazzetta Sant’Egidio della “Discesa del Vasto”. Per una serata intera centinaia di persone, tanti ospiti e tanti tarantini, unite in un unico afflato, sono diventate “comunità” cenando insieme e condividendo il cibo portato da casa, per poi ascoltare la musica dal vivo e ballare insieme. Una immagine di condivisione partecipata della Città vecchia, diversa dai soliti stereotipi: è stato un momento altamente simbolico che ha visto la Prossimità concretizzarsi.

Hanno sostenuto e collaborato con la Biennale della Prossimità 2019 il Comune di Taranto, il Centro Servizi Volontariato Taranto, la Regione Puglia, la Compagnia di San Paolo, la Fondazione con il Sud, la Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, “Etica SGR Investimenti responsabili”, l’Arcidiocesi di Taranto, il Dipartimento Jonico in Sistemi Giuridici ed Economici dell’Università “Aldo Moro” e il Comando Marittimo Sud della Marina Militare che ha anche concesso la propria adesione morale.

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FONTEMarco Amatimaggio