“Lo abbiamo già detto, i Giochi del Mediterraneo del 2025 possono essere una occasione per accelerare quei processi ormai ineludibili di recupero del patrimonio urbano dei territori che ne saranno coinvolti. Per Taranto un quartiere in particolare, quello della Salinella, dove i vuoti e il degrado continuano ad imperare, potrebbe ritrovare la sua antica vocazione e risorgere definitivamente diventando il luogo degli spazi ludici e dello sport.”
Così il presidente di ANCE Confindustria Taranto, Paolo Campagna, che torna dopo il benestare del CONI sulla candidatura della città di Taranto a sede dell’edizione numero 20 dei giochi che riguardano tutti i paesi che si affacciano sul mar Mediterraneo. “Vogliamo ancora una volta sostenere questo sforzo compiuto dal Comune, in perfetta sinergia con Regione e Governo centrale – dice Campagna – sottolineando questa unità di intenti che può essere la chiave di volta per una opportunità che per Taranto potrebbe valere finalmente il recupero di porzioni di territorio e strutture sportive che da anni attendono una loro più generale riqualificazione.”
Il presidente di ANCE Taranto poi interviene sulla bozza di progetto presentata nelle scorse settimane dall’agenzia regionale Asset (Agenzia regionale Strategica per lo Sviluppo Ecosostenibile del Territorio). “La manifestazione sportiva che coinvolge atleti provenienti da 27 paesi differenti si svolgerebbe prevalentemente nelle strutture sportive di Taranto e provincia – spiega Campagna – offrendo alla nostra terra l’opportunità di recuperare molti degli impianti sportivi ad oggi non a norma o abbandonati al degrado, e contribuendo alla costruzione di impianti ex novo, come ad esempio una piscina olimpionica. Così l’appello dell’ANCE non è una mera adesione morale al progetto ma un proposito più compiuto. Per quanto possibile l’ANCE farà la sua parte, anche proponendosi come agenzia di sostegno e supporto all’interno del Comitato promotore per la candidatura di Taranto, ma anche sostenendo un progetto condiviso che dovrebbe vederci tutti dalla stessa parte – continua Campagna – in nome del lavoro e delle opportunità di sviluppo che questa occasione potrebbe generare, ma anche in nome di un riscatto da troppo tempo rinviato.”