“Ho partecipato a Bari alla presentazione del sistema ISMAEL. E’ un sistema costituito da una rete di sensori ambientali, i cui dati confluiscono in un software, sviluppato da DBA Lab, Società operativa di DBA group e presente in Puglia dal 2015.
Il sistema è capace di predire l’impatto ambientale delle attività ed è applicabile nelle infrastrutture portuali. Si tratta di sensori dell’aria (per avere informazioni sulle polveri sottili, sull’anidrite solforosa, sull’ossido e il biossido d’azoto), sensori dell’acqua (temperatura, torbidità), sensori meteo (temperatura, umidità, pressione atmosferica, direzione e intensità del vento, quantità di pioggia) e sensori del traffico (numero e tipo dei veicoli in entrata e in uscita).
Il progetto è stato avviato nel 2016 con lo scopo di prevedere l’impatto ambientale delle attività logistiche nel porto di Bari. Si potrà osservare, anche, l’accumulo di container sulla banchina del porto. Esso va in direzione di uno sviluppo tecnologico del porto sulla base dei principi fondanti della blue economy, adattando il processo di cambiamento ad uno sviluppo sostenibile, grazie all’innovazione. Nel bacino portuale di Bari, il sistema ISMAEL ha dato vita a una reportistica in tempo reale e alla creazione di modelli in grado di prevedere i fenomeni, simulare diversi scenari e supportare le decisioni da prendere. La tutela dell’ambiente, anche in attività – come quelle portuali – per loro natura fortemente impattanti sulla vita sociale e sulla salute dei lavoratori e dei cittadini, è un dovere dal quale non si deve più derogare.
Per questa motivo la Regione Puglia, in collaborazione con l’Autorità di Sistema portuale del Mare Adriatico Meridionale, ha cofinanziato il progetto industriale con 800mila euro confermando anche la sua propensione al modello virtuoso della Blue Economy. Un buon passo in avanti che nell’immediato produrrà nuova occupazione a 20 unità lavorative.” Così l’Assessore regionale Mino Borraccino