«Riaprire un teatro significa restituire alla collettività un bene culturale e uno spazio urbano che parlino di cultura ma anche di possibilità di rinascita di una comunità.» Così Paolo Campagna, presidente di ANCE Taranto, che nei primi giorni del 2019 affida alla stampa una riflessione sul “cantiere” Taranto.
«Inizierei dalla riapertura del Fusco – aggiunge Campagna -per cominciare questo 2019, ma la memoria, che da sempre ci fa difetto, questa volta ci deve aiutare a percorrere altre strade proprio in questo nuovo anno della nostra vita cittadina. Ecco perché ricordo a tutti, e a me per primo, che per riaprire le porte di quel teatro ci sono voluti ben 14 anni, tra scelte amministrative ondivaghe, finanziamenti persi e poi recuperati, ritardi e terribili dimenticanze.
E’ un bene questa accelerata impressa ai procedimenti in corso, così come le nuove progettualità, finanziate ed in affidamento, aprono un 2019 certamente meno accidentato e più fattivo per le opere pubbliche.
Ciò vuol dire non solo prodigarsi per lo sviluppo di imprese e forza lavoro, ma anche segnare una netta discontinuità con l’immagine buia e nefasta di una città che ha il diritto, non solo il dovere, di emanciparsi dalla negatività di questi ultimi anni.
Promuovere lo sviluppo, dunque, tenendo a mente gli errori del passato per non compromettere il cambio di passo.
Quando le porte del Fusco si sono spalancate, ed è bene dirlo grazie all’opera determinata di progettisti e impresa locale, abbiamo tutti gioito, ma questa sensazione di riscatto deve essere in grado di contaminare tutti i comparti produttivi della città.
Ogni cantiere che si apre e si chiude nei tempi previsti, è un fatto importante, un seme di concretezza e fattività piantato lungo il cammino di una più generale rigenerazione urbana, sociale ed economica della città.
Con questo slancio di positività consegnatoci dagli eventi di fine anno dobbiamo essere in grado di aggredire il 2019 partendo dal nuovo corso segnato dal Piano Regolatore del porto, finalmente licenziato dal consiglio comunale, passando per la ripresa dei lavori per Palazzo degli uffici o dai nuovi strumenti di programmazione varati in questi mesi (DPP e PUMS) o dalle opere programmate attraverso il CIS o dagli strumenti della Regione Puglia, fino alla candidatura per i Giochi del Mediterraneo 2025.
Questa candidatura è un investimento che misurerà il grado di sognare dei tarantini, di immaginarsi differenti – dice Campagna – e non tanto saranno le opere di media portata a cambiare il destino, quanto la prova di condivisione di intenti che saremo in grado di perseguire. Se vinceremo questa sfida potremo osare verso sogni ancora più ambiziosi.»