Rinaldo Melucci, sindaco di Taranto e presidente della Provincia, ha diffuso quest’oggi una nota ai media, una sorta di lettera aperta, in cui dice basta a chi – si legge – continua infangare la città per mero tornaconto politico.
Questa la sua nota integrale
“Taranto è sporca. Tutto fa schifo. Quartieri abbandonati. La città è persino pericolosa. Manca questo, manca quello. Invivibile. E chi più ne ha più ne metta. Questa una certa narrazione che da qualche tempo viene alimentata scientemente per colpire la reputazione e ridimensionare i risultati dell’amministrazione comunale, o di altre istituzioni.
In politica, alle nostre latitudini, purtroppo si fa così da sempre. È più facile che proporre cose nuove, entrare nel dettaglio dei provvedimenti, o dare una mano bipartisan agli sforzi di emancipazione della comunità. Facciano pure, il problema non è criticare il sindaco e la giunta. Ci prendiamo volentieri le nostre responsabilità e tutti i rimproveri. Ma si lasci perdere l’immagine di Taranto, che è una città bellissima, che in questi anni è tornata in fermento, piena di cantieri ed iniziative, che attrae ormai costantemente turisti e investitori, dove persino i giovani stanno trovando il loro spazio, e dove tanti indicatori oggettivi vengono dati in crescita, certamente in condizioni mediamente molto migliori delle città del sud e di altre realtà di pari dimensione. Una città che ha bisogno di essere amata, rispettata e protetta nel suo cammino di transizione, cosa che non è patrimonio esclusivo di una parte politica.
Mi ha colpito in questi giorni, solo per fare due degli esempi più eclatanti, una certa discussione assai superficiale sul trasporto pubblico locale e sul ciclo dei rifiuti. A chi giova, partendo da una semplice indagine di mercato di un produttore di pneumatici straniero, non di un soggetto scientifico o istituzionale italiano, sostanzialmente rivolta al traffico veicolare privato della città, che come noto non rientra nella programmazione di una Amministrazione comunale o provinciale, strillare ai quattro venti che Taranto non ha e non può avere una mobilità sostenibile, con tanto di immagini strumentali sui mezzi pubblici di Kyma Mobilità e Ctp? Due aziende partecipate che nell’ultimo anno hanno chiuso i loro bilanci in utile, che stanno riformando rapidamente tutto il loro sistema di relazioni con operatori ed utenti e lo stesso piano delle linee, per offrire servizi più moderni e precisi, e che in due, nell’arco di un biennio, avranno acquisito quasi duecento mezzi nuovo di zecca, trasformando in ibrido o elettrico più dei due terzi delle loro attuali flotte. Senza contare la prossima partenza dei cantieri per le BRT e la rimodulazione dei parcheggi di scambio ai due capi della città. No, Taranto non è affatto destinata ad essere insostenibile da questo punto di vista, è già più avanti di moltissime città italiane. Serve paziente lavoro e riorganizzazione. La politica dovrebbe motivare i cittadini all’uso dei mezzi pubblici ed ecologici, non il contrario, solo per fare dispetto al sindaco o all’assessore di turno.
E ancora. Dopo un faticoso salvataggio finanziario, condizione essenziale di ripartenza, e dopo un primo nuovo apporto di personale in appalto, come non registrare che le performance di Kyma Ambiente stanno già mutando in meglio. Certo, in almeno una dozzina di hotspot cittadini troppo spesso, fuori orario e fuori dalle regole, si continua a depositare qualsiasi tipologia di rifiuto ingombrante o mal differenziato, contribuendo alla percezione del disordine e del degrado. Ma questo attiene più al senso civico di tutti che alla pianificazione del socio unico Comune di Taranto. Quindi no, si provi a girare in questi giorni di calura per altre blasonate città, non si potrà che riconoscere che Taranto è una città abbastanza pulita e decorosa. Certamente non è sufficiente, e difatti siamo impegnati nella realizzazione di un nuovo più solido contratto di servizi, nel finanziamento e nella predisposizione di un nuovo piano per la raccolta differenziata che la norma e il sistema regionale ci impongono, con un porta a porta spinto su tutti i quartieri e la sostituzione dei cassonetti ingegnerizzati dove necessario. Insomma, qualche mese ancora di rodaggio e dal primo gennaio si entrerà in una fase tutta diversa anche in questo frangente. Purtroppo i grandi cambiamenti costano fatica e richiedono tempo. E pandemie, aumenti dei prezzi o scioglimenti anticipati non hanno giovato. Ma quella pubblicità così negativa Taranto non la merita, è del tutto infondata.
E si potrebbe proseguire con analoghe considerazioni sulla presenza ormai fissa in tutti i quartieri della Polizia Locale, sugli eventi che si stanno organizzando nelle periferie, sui tanti tavoli aperti con le associazioni di categoria e le parti sociali sui temi più disparati. Si critichino pure il sindaco ed i suoi collaboratori tutti i giorni, ma si abbia cura di non fare del male a Taranto in questi anni così importanti per tutti.”
Rinaldo Melucci
Sindaco del Comune di Taranto
Presidente della Provincia di Taranto