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Kyma Ambiente fa sapere agli utenti che nonostante la richiesta di incontro urgente inviata alle parti in causa e le interlocuzioni con tutti i soggetti interessati, continuano le problematiche nel conferimento dei rifiuti nell’impianto di riferimento. Una situazione di emergenza che non dipende dalla società in house del Comune di Taranto.

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Si registrano ancora gravi difficoltà perché diversi mezzi aziendali, dopo aver raccolto i rifiuti nelle zone di competenza, sono costretti a ore di attesa prima di entrare nell’impianto di conferimento. Di conseguenza se i mezzi restano pieni non possono essere utilizzati per le strade di Taranto. Ecco perché diversi cassonetti posizionati per le strade cittadine sono pieni di rifiuti. Una situazione di disagio non riconducibile a Kyma Ambiente, che continua ad occuparsi di questa problematica. Una circostanza che genera disagi ai cittadini e agli operatori addetti alla raccolta e trasporto dei rifiuti.

Nelle ultime ore il sopralluogo all’ingresso dell’impianto da parte del presidente di Kyma Ambiente Giampiero Mancarelli, accompagnato dal dirigente tecnico ing.Cosimo Natuzzi, per un accertamento della situazione. «Avremmo voluto comunicare la risoluzione della problematica, ma purtroppo non è così. E dopo diverse settimane, tutto questo è inconcepibile. Una realtà di stallo che va a danno dei cittadini di Taranto e dei nostri operatori. Ci scusiamo con gli utenti, ma è una situazione che non dipende da Kyma Ambiente». Il sopralluogo è stato effettuato attorno alle ore 13:00 ed erano presenti mezzi incolonnati dalle ore 5:00. «Registriamo difficoltà concrete per i nostri autisti, costretti a ore di attesa sotto il sole cocente senza la possibilità di allontanarsi o recarsi ai servizi igienici. Non si può andare avanti così».

Gli autocompattatori sono fermi per gran parte della giornata all’esterno dell’impianto di conferimento e non posso raccogliere altri rifiuti in città: «Siamo consapevoli che per i cittadini questo disservizio rappresenta una grande difficoltà, specialmente in queste giornate estive con le temperature così elevate. È un disagio non riconducibile a Kyma Ambiente e stiamo sollecitando chi di competenza a trovare una soluzione, perché il tempo passa e i disagi, gravi, restano» conclude il presidente Mancarelli.

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