Nei giorni scorsi l’Ambito di Taranto ha firmato la delibera del coordinamento istituzionale per poter presentare alla Regione Puglia il programma antiviolenza denominato “Una valigia per ripartire”.
La delibera è stata firmata dall’assessore al Welfare Gabriella Ficocelli, delegata dal sindaco Rinaldo Melucci quale presidente dell’Ambito, insieme a dirigenti e funzionari degli enti coinvolti.
Azioni di contrasto alla violenza
«Il programma antiviolenza – ha spiegato Ficocelli – avrà l’obiettivo di potenziare e creare un confronto continuo con le realtà locali, regionali, nazionali, per attuare un lavoro avente un’ottica olistica e sempre più di rete, coinvolgendo quindi chi, a vario titolo, può intervenire nel coadiuvare la fuoriuscita dalla violenza.
In tale ottica sarà garantita una metodologia integrata di presa in carico della donna con o senza figli da parte di tutti i soggetti facenti parte della rete antiviolenza territoriale, al fine di accompagnarla verso percorsi di autonomia e di autodeterminazione».
A chi rivolgersi in caso di necessità
Le notizie di violenze ed abusi contro donne e soggetti deboli sono purtroppo all’ordine del giorno.
Chi sia vittima di questi atti scellerati o ne abbia in qualche modo notizia può rivolgersi alle Forze dell’Ordine sia direttamente che attraverso il numero generico di emergenza 112. Un aiuto più specifico può essere richiesto contattando – sempre telefonicamente – il numero 1522. collegato alla rete dei Centri Antiviolenza e alle altre strutture per il contrasto alla violenza di genere presenti sul territorio.
Verranno fornite informazioni sui Centri Antiviolenza più vicini e sui Consultori presenti nel territorio, a cui rivolgersi in caso di necessità. Il numero è attivo 24 ore su 24 per tutti i giorni dell’anno ed è accessibile gratuitamente, sia da rete fissa che mobile, con un’accoglienza disponibile nelle lingue italiano, inglese, francese, spagnolo e arabo.
Il servizio mediante l’approccio telefonico sostiene l’emersione della domanda di aiuto, consentendo un avvicinamento graduale ai servizi da parte delle vittime con l’assoluta garanzia dell’anonimato.