ex Ilva
foto Sito ArcelorMittal - da archivio
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Si è tenuta stamattina, dinanzi al TAR Lecce, l’udienza relativa ai ricorsi proposti da ArcelorMittal e Ilva s.p.a. In amministrazione straordinaria contro l’ordinanza sindacale n.15/2020.

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A fine febbraio il provvedimento firmato dal sindaco Rinaldo Melucci imponeva ai gestori l’individuazione e il superamento delle criticità derivanti da fenomeni emissivi dello stabilimento siderurgico, disponendo, in difetto, la fermata degli impianti.

Dieci mesi di confronto serrato

Nonostante l’emergenza Covid-19 l’iter amministrativo messo in moto dall’amministrazione Melucci segnò una tappa importante a fine febbraio, quando – con una ordinanza – venne intimato ai gestori dello stabilimento siderurgico ex Ilva di mettere in atto le precauzioni necessarie a tutelare la salute del territorio ionico.

Nei giorni immediatamente successivi all’ordinanza, il primo cittadino di Taranto aveva espresso forti critiche tanto alla gestione commissariale che all’accordo stipulato con Arcelor Mittal, pur continuando ad auspicare un netto cambio di passo che mettesse al centro della discussione le legittime rivendicazioni di Taranto.

A gennaio la decisione del Tribunale

A quasi un anno dalla emissione dell’ordinanza, il Collegio del TAR di Lecce ha rinviato la discussione finale della causa all’udienza del 27 gennaio 2021, all’esito della quale si esprimerà su tutte le delicate questioni in rilievo.

Il Comune ha richiesto apposito provvedimento cautelare per mantenere l’esecutività dell’ordinanza impugnata, per tutti gli adempimenti previsti nella prima parte della stessa.

Il lungo iter processuale, al di là dell’esito finale, rende evidente, oltre alla complessità della questione, la fondatezza delle preoccupazioni del sindaco Rinaldo Melucci in ordine all’emergenza sanitaria che interessa la comunità tarantina e la correttezza del percorso politico-amministrativo intrapreso.

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