“Mi preoccupa la situazione dell’Ospedale “Valle d’Itria” di Martina Franca, un sicuro riferimento anche per gli abitanti di comuni limitrofi, come Crispiano o Locorotondo, che sarà costretto a ricevere – già nei prossimi giorni – malati Covid-19. Mi preoccupa perché l’Ospedale “Valle d’Itria” non è un grande policlinico, ma un efficiente nosocomio di dimensioni adeguate al suo bacino di utenza.”
E’ quanto si legge in una nota diffusa ai media da Gianfranco Chiarelli, Vicecoordinatore regionale Lega Salvini Puglia.
“Trasformare alcuni suoi reparti – si vocifera cardiologia, pediatria e medicina – in Covid-19, al di là delle problematiche tecnico-organizzative, creerà in questo piccolo ospedale una allucinante promiscuità sanitaria: ci sono tanti ascensori da destinarne uno solo alla movimentazione dei malati Covid-19?
Più in generale verrà meno la serenità di tutti gli operatori sanitari che dovranno condividere situazioni e ambienti con colleghi che opereranno contro il coronavirus, come quelle sociali, penso semplicemente al bar o all’edicola.
Mai come in questo periodo ogni operatore sanitario – medico, infermiere o parasanitario – è prezioso: bisogna evitare ogni possibilità di un suo contagio!
Una promiscuità sanitaria ancora più pericolosa per i pazienti del Reparto oncologia, una delle eccellenze dell’Ospedale di Martina Franca, malati che lui difese immunitarie sono indebolite e per cui il Covid-19 potrebbe essere letale.
Soprattutto impedirà a tantissimi cittadini di poter accedere alle cure per le altre patologie: i nostri bambini in quale pediatria saranno curati? Un infartuato dove dovrà ricoverarsi? Che disagi dovranno sopportare i familiari dei ricoverati?”
E’ quanto riporta il comunicato.
“Sicuramente meglio sarebbe stato se Emiliano e Lobuono, nonché i loro manager nella ASL Pugliesi, avessero previsto in estate la nuova ondata della pandemia, come avrebbe dovuto fare il Governo di Giuseppe Conte.
A questo punto, invece di creare situazioni di promiscuità sanitaria, si lascino in pace i piccoli ospedali come quello di Martina Franca, e si vadano a creare poli specializzati Covid-19 nei grandi nosocomi che possono organizzarsi adeguatamente o, meglio ancora, in strutture dedicate esclusivamente a questa emergenza”.
Conclude il comunicato.
“