Costruito nei primissimi anni Trenta, oggi il “Pontile Rota” sul Lungomare di Taranto, prospiciente il Palazzo delle Poste, è solo un rudere di cui emergono alcuni tronconi dal mare cristallino. Eppure, c’è stato un tempo in cui ogni giorno – per oltre quarant’anni – al Pontile Rota attraccavano le motonavi con centinaia di marinai che, dalle navi alla fonda in Mar Grande, sbarcavano in città in “libera uscita” sperando di conquistare il cuore di qualche bella tarantina.
Nel dopoguerra in estate il Pontile Rota brulicava di vita: da qui partivano ogni giorno le corse della “Gis 62” che portavano all’Isola di San Pietro i militari della Marina e i loro familiari, mentre proprio intorno al pontile sorgevano numerosi stabilimenti balneari in cui centinaia di tarantini cercavano refrigerio. Così è stato fino alla fine degli anni Sessanta, poi il Pontile Rota è caduto in disgrazia. Da circa un mese l’area del Pontile Rota è stata recintata dalla Green Sea Srls, la società tarantina che, ottenuta dal Comune di Taranto la concessione, ha avviato un progetto per il ripristino funzionale del Pontile Rota e delle aree a terra di pertinenza. La conferma dell’inizio delle attività nel mese di luglio viene dall’ingegnere Luca Tagliente, amministratore della Green Sea Srls, che spiega «per tre giornate ingegneri altamente specializzati hanno condotto rilievi tecnico-strumentali sul Pontile Rota, sia sulla terraferma che a bordo di particolari imbarcazioni autorizzate dalla Capitaneria di Porto di Taranto; obiettivo di queste attività è stata la ricostruzione geometrica dell’intero volume del pontile nella sua attuale configurazione, sia nella porzione sommersa rispetto al fondale che in quella emersa. L’analisi dei dati raccolti ci permetterà di elaborare il programma dei lavori per ridonare il Pontile Rota alla fruizione dei tarantini».
I rilievi sono stati realizzati mediante l’utilizzo combinato di tecnologia Multibeam, rilievo fotografico e metrico subacqueo, comprensiva di rappresentazione 3D, in pianta e sezioni, di ogni pila esistente. L’indagine radar ad alta frequenza (2GHz), in particolare, è stata finalizzata al rilievo di anomalie interne ai corpi delle pile esistenti, della tessitura e dell’ammorsatura muraria fino alla profondità di 1,5 metri. È stato eseguito, inoltre, un carotaggio continuo per la verifica del calcestruzzo delle fondazioni. «Non appena l’iter progettuale sarà concluso dagli organi competenti – ha poi detto l’ingegnere Luca Tagliente – inizieremo subito i lavori sul Pontile Rota che sarà dotato di tutti i servizi per l’attracco di natanti, da diporto e non, come le colonnine per l’acqua potabile e l’energia elettrica. Contiamo di terminare i lavori già per la prossima primavera».
Per accogliere i tarantini ed i turisti, il progetto della Green Sea Srls prevede anche la realizzazione di infrastrutture sulle aree a terra (circa 1.650 mq) che vanno dal Pontile Rota fin sotto la Rotonda del Lungomare, come solarium, area ristoro e servizi igienici. L’ingegnere Luca Tagliente spiega infatti che «il nostro progetto vuole avere una valenza sociale: far ritornare i tarantini a vivere e riappropriarsi di questa zona del nostro meraviglioso Lungomare, purtroppo ora oscuro e mal frequentato di sera: in poche settimane la recinzione del nostro cantiere è stata buttata a terra più volte…Nonostante questi episodi il nostro progetto va avanti – ha concluso Luca Tagliente – e non ci faremo intimidire: riporteremo in vita il Pontile Rota e questo angolo del Lungomare di Taranto».