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Ammontano complessivamente ad oltre 39 milioni di euro le risorse che, con tre distinte delibere approvate nei giorni scorsi, la Giunta regionale ha stanziato per potenziare la disponibilità di alloggi sociali in tutta la Puglia e per migliorare le urbanizzazioni negli insediamenti di Edilizia Residenziale Pubblica, con una particolare attenzione per il territorio della provincia di Taranto.

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Cos’è l’Edilizia Residenziale Pubblica

L’edilizia residenziale pubblica (anche edilizia popolare) è un’espressione con la quale ci si riferisce comunemente a tre tipi di operazioni edilizie che vedono l’attivazione della pubblica amministrazione statale, a livello nazionale e/o locale, per offrire ai consociati dei beni immobili abitativi in proprietà, in locazione o in superficie.

Previste nuove costruzioni e recupero dell’esistente

Nel dettaglio, con un primo provvedimento sono stati destinati 15 milioni di euro per la realizzazione di nuove costruzioni di alloggi sociali a cura di ARCA (Agenzia Regionale per la Casa e l’Abitare, ex IACP) e dei Comuni, e 5 milioni di euro per il recupero o la manutenzione di alloggi a cura di privati.

Con una seconda delibera, inoltre, sono stati stanziati 18milioni e 804mila euro destinati ai Comuni per interventi di recupero, riqualificazione, ampliamento o nuova costruzione di opere di urbanizzazione primaria o secondaria nell’ambito dei quartieri E.R.P.

Con un terzo provvedimento, infine, sono stati destinati complessivamente 586.000 euro in favore dell’ARCA Jonica e dell’ARCA Nord Salento per interventi di recupero di immobili residenziali assegnati ai soggetti aventi diritto.

In particolare, per quanto riguarda la provincia di Taranto, sono stati stanziati 386.000 euro in favore dell’ARCA Jonica che serviranno a ripristinare, sostituire o installare, negli immobili di proprietà pubblica presenti nei Comuni di Crispiano, Ginosa, Manduria, Massafra, Sava e Taranto, sistemi di elevazione (ascensori o servo scale) in modo da venire incontro alle esigenze di persone con gravi patologie o disabilità.

Abbattimento delle barriere architettoniche

La Legge n. 104 del 5 febbraio 1992 sancisce che le persone con disabilità in nessun caso possono essere escluse dal godimento di servizi, prestazioni e opportunità ordinariamente goduti da ogni cittadino e per questo, in tema di barriere architettoniche, stabilisce, rafforzando quando già espresso, che il rilascio delle concessioni edilizie sia vincolato al rispetto della normativa in materia di barriere, che siano dichiarate inagibili e inabitabili (e sanzionati i responsabili) le opere realizzate in edifici pubblici o aperti al pubblico in modo tale da compromettere l’accessibilità ai disabili, che sia riservata una quota di fondi per opere nell’edilizia residenziale pubblica e che i regolamenti edilizi comunali siano adeguati alle norme vigenti.

Il DPR n. 503 del 24 luglio 1996, denominato “Regolamento recante norme per l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici, spazi e servizi pubblici”, riprende la definizione di barriere architettoniche già inserite nella Legge 13/8 stabilendo che agli edifici o spazi pubblici esistenti, debbano essere apportati tutti gli accorgimenti finalizzati all’abbattimento barriere architettoniche al fine di garantire la completa fruibilità dello spazio anche da parte di persone con ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale. Il Decreto precisa inoltre che non potranno essere erogati contributi o agevolazioni da parte dello Stato e di altri enti pubblici per la realizzazione di opere o servizi pubblici non conformi alle norme inserite nel Regolamento stesso.

Infine, il DPR n. 380 del 6 giugno 2001, in particolare con quanto stabilito dalle Sezioni I e II del Capo III – intitolate rispettivamente “Eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati” e “Eliminazione o superamento delle barriere architettoniche negli edifici pubblici e privati aperti al pubblico” – raccoglie e organizza quando previsto dalla normativa precedente in materia di abbattimento barriere.

“Riduciamo il disagio abitativo”

Sono estremamente soddisfatto per queste tre delibere – afferma Mino Borraccino, assessore regionale alle attività produttive – che confermano la grande attenzione che il Governo regionale guidato dal Presidente Michele Emiliano continua a riporre ad un tema di fondamentale importanza e molto avvertito in tutta la provincia jonica, come quello della riduzione del disagio abitativo, attraverso interventi per il potenziamento, la realizzazione di nuovi alloggi sociali e la riqualificazione o il recupero del patrimonio abitativo pubblico esistente dei Comuni e degli ex lACP.

Queste risorse saranno estremamente preziose allo scopo, da un lato, di incrementare la disponibilità di abitazioni di edilizia residenziale pubblica per le famiglia in difficoltà economica, e, dall’altro, di riqualificare le case esistenti, rimuovendo le barriere architettoniche per consentire l’abitare in autonomia anche per persone gravemente non autosufficienti e in condizioni di fragilità sociale, prioritariamente nei condomini a più alta densità abitativa.

La casa è un diritto, non un privilegio – conclude Borraccino, e il nostro compito è garantire l’effettività di questo diritto per tutti. “

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