Un uomo sanguinante, con una profonda ferita al collo. È questa la scena che si presenta all’equipaggio delle Volanti che giunge a seguito di una segnalazione arrivata in Sala Operativa.
L’uomo, vittima di un accoltellamento, viene soccorso tempestivamente, fortunatamente non è in pericolo di vita. Altrettanto tempestive sono le indagini avviate dai poliziotti della Squadra Mobile per identificare l’autore. I poliziotti, in poche ore, delineano i contorni della vicenda e il possibile movente: la gelosia. Poco prima, infatti, la vittima aveva incontrato un’amica da poco separatasi dal marito, un tarantino con precedenti penali. Scattano immediatamente le ricerche del presunto accoltellatore. Il pensiero degli agenti va anche alla tutela dell’incolumità della donna che, prontamente rintracciata, viene accompagnata negli Uffici della Questura.
Il presunto aggressore, dopo poche ore, viene trovato in casa di un familiare. Si è cambiato ma, messo di fronte alle evidenze acquisite dagli agenti nel corso dell’attività, non può che ammettere le sue responsabilità e collaborare. Così i poliziotti tornano nei pressi del luogo dell’aggressione e lì ritrovano l’arma del delitto: un coltello a serramanico di cui l’uomo si era disfatto lanciandolo in una aiuola.
Contestualmente, il personale specializzato della Squadra Mobile ricostruisce i trascorsi di violenze fisiche subite dalla donna da parte di quell’uomo, mai rassegnatosi alla separazione e tuttora accecato da una gelosia ossessiva. L’uomo viene, così, tratto in arresto per tentato omicidio e accompagnato presso la locale casa Circondariale.