Nuove nubi offuscano l’orizzonte della facoltà universitaria di Medicina a Taranto.
A fine gennaio sembrava deciso che la sede principale della facoltà di medicina continuasse ad essere ubicata presso la Cittadella della Carità, nella prospettiva di spostarla poi presso il cosiddetto Policlinico di Taranto, che è quello in costruzione al San Cataldo.
Sulla questione si erano mobilitate le varie istituzioni locali, sollecitando unità di intenti e sinergia di azione. Sulla questione si registra oggi una ulteriore conferenza di servizi oggi, in videocollegamento con la Prefettura di Taranto, per cercare di individuare in città una sede appropriata per accogliere definitivamente il corso di laurea in medicina dall’anno accademico 2020-21, quanto meno in riferimento al secondo semestre.
Sfuma l’ipotesi ex Banca d’Italia?
“In un primo momento – si legge in una nota del Comune di Taranto, da parte del Governo era stata annunciata una disponibilità finanziaria specifica per l’acquisizione di un immobile di pregio quale l’ex sede della Banca d’Italia. Successivamente, resasi difficoltosa questa possibilità, è stato chiesto ai soggetti del tavolo di verificare, per l’acquisto del medesimo edificio, le eventuali economie derivanti dalle schede progettuali già esistenti nel Cis Taranto ovvero l’impiego dei fondi commissariali di Ilva.
Purtroppo, per il Comune di Taranto, entrambe queste ipotesi sono difficilmente realizzabili con riferimento a norme e procedimenti amministrativi in corso in relazione alle fonti di finanziamento pubblico proposte, ma soprattutto rischiano di non poter produrre una riqualificazione dell’ex Banca d’Italia in tempo utile per l’inizio del prossimo anno accademico. A meno che, ovviamente, il Governo non sia in grado di semplificare tutti gli iter e di operare come cabina di regia dei diversi titolari delle citate fonti di finanziamento.”
Il Comune di Taranto offre sedi alternative
“L’Ente Civico – conclude la nota del Comune di Taranto, in ogni caso, ha potuto confermare la propria disponibilità ad acquisire l’immobile individuato, ovvero a fornire disponibilità nuove per gli insediamenti universitari o il Tecnopolo a Taranto, come per esempio l’ex scuola Acanfora.
La questione sarà all’ordine del giorno della prossima convocazione del tavolo istituzionale permanente per Taranto.”