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La cura e la gestione degli animali presenti nelle strutture zootecniche autorizzate e registrate dal servizio veterinario (compresi canili e gattili), degli animali di affezione e di cani e gatti di quartiere è consentita, derogando alle restrizioni alla mobilità personale, sulla scorta di una nota del Ministero della Salute che recepisce le indicazioni della legge 281 del ’91.

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Come accudire cani e gatti di quartiere

«Urge specificarlo – ha spiegato l’assessore all’Ambiente Francesca Viggiano – per offrire una risposta ai tanti cittadini che offrono volontariamente la loro opera per accudire, per esempio, cani e gatti di quartiere, oppure animali che attualmente si trovano in luoghi privati diversi dalle abitazioni principali».

A ulteriore specificazione, lo spostamento dei cittadini è consentito per curare e alimentare gli animali liberi sul territorio, quelli custoditi in strutture (raggiungibili, queste ultime, anche per svolgere attività ora precluse al personale in dotazione) o attualmente all’interno di parchi, giardini e altri luoghi recintati e ora preclusi ai cittadini.

Particolare attenzione va posta anche nei confronti degli animali i cui proprietari si trovano attualmente in una condizione di isolamento, impossibilitati quindi a prendersene cura.

Circolazione permessa a chi accudisce gli animali

«I volontari eventualmente sottoposti a controlli da parte delle forze dell’ordine – ha aggiunto l’assessore alla Polizia Locale Gianni Cataldinopotranno presentare l’auto-dichiarazione specificando analiticamente il luogo di destinazione e l’animale, o gli animali, da accudire».

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