Torna al calor bianco la tensione tra il Sindaco di Taranto e la multinazionale franco indiana.
Dopo l’ordinanza dei giorni scorsi, che costituisce un vero e proprio punto di svolta nei rapporti tra territorio ionico e grande industria, Rinaldo Melucci prende carta e penna e scrive ai commissari dell’Ilva in AS, diffidandoli formalmente dal sottoscrivere un accordo con Arcelor Mittal
Melucci: “Le intimidazioni e le ingiurie da Roma di queste ore non fanno alcun effetto”
Se fino a ieri il primo cittadino ionico sembrava sperare in un intervento risolutore del governo centrale, che seguisse con i fatti gli impegni ed i propositi più volti espressi dal Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, oggi sembra che Taranto debba abbandonare anche questa ultima possibilità, e mettere in conto anche gli ulteriori pericoli derivanti dal “fuoco amico”
“Le intimidazioni e le ingiurie da Roma di queste ore non fanno alcun effetto.” ha dichiarato infatti Rinaldo Melucci, esplicitando in maniera dura il suo pensiero in merito al paventato accodo sul futuro dell’ex Ilva, che dovrebbe concretizzarsi nei prossimi giorni.
“In nome e per conto della mia comunità – ha tuonato Melucci, nuovamente e mio malgrado, devo diffidare formalmente i commissari dell’Ilva SpA in AS dal sottoscrivere un accordo con ArcelorMittal nella giornata di domani, come da loro fonti annunciato a mezzo stampa, che da quanto si apprende appare fortemente peggiorativo delle condizioni che già la città sostiene e non in linea con le aspirazioni di Taranto.
In queste ore ArcelorMittal è destinataria di una seria ordinanza sindacale e di numerosi approfondimenti formali sul suo operato, è inammissibile quanto sta avvenendo al Governo. Si sta svendendo cinicamente una intera città.”
“Azioni in spregio ad ogni regola morale e ad ogni principio costituzionale”
Il primo cittadino ionico richiama esplicitamente il governo e la sua maggioranza di schierarsi dalla parte del territorio ionico, come già avevano fatto nei giorni scorsi i parlamentari eletti nei collegi del tarantino, nel corso di una riunione a Palazzo di Città, rimarcando anche la posizione unitaria emersa attorno al tavolo per lo sviluppo riunitosi lunedi, che ha visto la partecipazione, oltre al civico ente, della Provincia di Taranto, della Camera di Commercio di Taranto, dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio e delle confederazioni sindacali provinciali di CGIL, CISL, UIL, UGL, USB e CONFSAL.
“Chiediamo alle forze di maggioranza del Governo di non voltarsi dall’altra parte in questo momento – scrive infatti Melucci – perché ci appare che questo accordo stia agendo in spregio ad ogni regola morale e ad ogni principio costituzionale. Perché vogliamo rimarcare che una produzione scevra dalla valutazione del danno sanitario è da ritenersi, appunto, incostituzionale.”
Valuteremo altre azioni – conclude il Sindaco di Taranto, rimarcando l’indispensabile coinvolgimento degli attori locali nelle decisioni che verranno prese – e intanto rifletteremo se sia il caso di partecipare al tavolo del CIS di giovedì prossimo, non siamo interessati a briciole o misure palliative. È in gioco il futuro di tutti i tarantini.”