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Si è chiuso con il rilascio di 6 qualifiche professionali e 2 attestati di frequenza il corso per «operatore di innesto e potatura» ideato da Programma Sviluppo in collaborazione con la direzione della Casa circondariale di Taranto «Carmelo Magli».

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Un progetto durato oltre un anno che ha avuto come protagonisti del percorso formativo i detenuti dell’istituto penitenziario ionico.

Il corso, della durato 900 ore di cui 460 in aula e 440 in stage, ha consentito ai corsisti di acquisire le nozioni fondamentali di botanica, fisiologia e fitopatologia vegetale, produzione e coltivazione agricola e anche di sicurezza sui luoghi di lavoro, ma non solo. «I detenuti hanno avuto – ha spiegato Massimiliano turco, psicologo e referente del progetto per Programma Sviluppo – l’occasione di vivere attività di supporto alla loro condizione di svantaggio, durante le quali hanno riflettuto su sé stessi e sulle loro esperienze di vita e lavorative, facendo un loro personale bilancio. I moduli sul bilancio delle competenze, orientamento professionale, informazioni sul mondo del lavoro e sulla ricerca attiva del lavoro hanno consentito un’analisi delle proprie risorse e delle possibilità che la società offre loro una volta conclusa la detenzione».

Dal punto di vista formativo, determinati stati i moduli di «tecniche di innesto e tecniche di potatura»: in 180 ore i corsisti hanno appreso i concetti teorici alla base dell’innesto e della potatura e successivamente hanno eseguito veri e propri lavori di innesto e di potatura sempre accompagnati dai docenti, dal tutor formativo, e durante le ore di stage anche dalla figura del «mentore», un detenuto scelto dalla casa circondariale per capacità e competenza nel campo dell’agricoltura.

Lo stage, come detto, ha previsto esercitazioni pratiche sull’innesto e la potatura, ma anche attività di preparazione del terreno alla coltura, semina, piantumazione, cura e trattamenti fitoterapici, e raccolta dei prodotti agricoli.

Al termine del percorso, inoltre, i detenuti hanno provveduto alla ideazione, progettazione e alla realizzazione completa di due giardini della casa circondariale. «Un significato particolare – ha aggiunto Turco – ha avuto il giardino dedicato a Carmelo Magli, agente penitenziario ucciso dalla malavita locale alla fine degli anni ’80: i detenuti hanno realizzato un giardino concettuale, simbolo della lotta tra il male e il bene. La loro partecipazione entusiasta alle attività è stata per noi l’attestazione della validità del percorso formativo: oltre alla crescita professionale, abbiamo toccato con mano una crescita personale dei corsisti provato dal comportamento esemplare manifestato durante il corso che ha permesso ad alcuni di loro di accelerare il percorso di riabilitazione».

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